I carabinieri di Padova hanno arrestato due italiani trovati in possesso di circa 40 chili di esplosivo ad alto potenziale. Il ritrovamento è avvenuto nel corso di una perquisizione effettuata dai carabinieri di Piove di Sacco nell’abitazione di una persona incensurata. In un container accanto alla casa dell’uomo i militari che hanno partecipato all’operazione, tra le province di Padova e Venezia, hanno ritrovato circa 11 chili di ecrasite, un esplosivo proveniente da due ordigni della seconda guerra mondiale, e anche un innesco-detonatore di costruzione artigianale, due proiettili da cannone da 149 e da 100 millimetri e due granate risalenti alla prima guerra mondiale.
Le indagini hanno poi condotto a una ditta di Camponogara, in provincia di Venezia dove è stato ritrovato un altro proiettile da cannone di 149 millimetri della prima guerra mondiale contenente altri 37 chili di esplosivo. Due arrestati: Stefano Sambin, 41 anni, di Arzarello, e Silvio Baldan, 51 anni, di Camponogara (Venezia). Altre tre persone sono state denunciate, si tratta di S.G., 52 anni di Cavarzere (Venezia) per concorso in detenzione di esplosivo; B.M., 51 anni, e M.N., 31 anni, entrambi di Pontelongo, per detenzione abusiva di munizionamento. Con molta probabilità l’arsenale era destinato ai circuiti di criminalità, forse con l’obiettivo di utilizzarlo per colpire sportelli bancomat. Per ora è esclusa l’ipotesi di terrorismo, che era stata avanzata in un primo momento vista l’ingente quantità di esplosivo.