Un luogo appositamente pensato per garantire l’istruzione, l’apprendimento, l’educazione e l’espressione di sé stessi a quei bambini e a quei ragazzi che affrontano la degenza in ospedale per via di una malattia, temporanea o cronica, trovandosi quindi lontani dai banchi di scuola. Un centro educativo pensato per fornire ai giovani e giovanissimi pazienti spazi per le attività legate alla realtà virtuale, per lo studio e l’apprendimento potenziato dalle nuove tecnologie, per conoscere, approfondire e sperimentare con l’arte e con le scienze. Tutto raccolto in una struttura immersa nel verde, indipendente e insieme connessa all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze. Si tratta dell’ABF Educational Center Lab, il progetto pilota dell’Andrea Bocelli Foundation per rimettere al centro i processi educativi anche nei contesti di cura.
Scuola in ospedale
“La Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite nel 1948 individua, all’articolo 26, l’istruzione fra i diritti fondamentali dell’essere umano; analogamente la Costituzione italiana, statuendo all’articolo 34 che ‘la scuola è aperta a tutti’, riconosce l’istruzione come un diritto di tutti i cittadini. In questa cornice, già con l’approvazione della legge 104/92 si evidenzia l’urgenza e l’esigenza di assicurare, ad alunni e studenti affetti da gravi patologie, l’erogazione di servizi scolastici alternativi che permettano agli stessi di non interrompere il proprio corso di studi e/o di riorientamento”, dichiara a Interris.it il direttore generale di ABF Laura Biancalani. “La scuola in ospedale e l’istruzione domiciliare rappresentano uno specifico ampliamento dell’offerta formativa per assicurare l’erogazione di servizi alternativi ai giovani in situazione di malattia temporanea o cronica”, aggiunge. “Tali percorsi scolastici sono validi a tutti gli effetti e mirano a realizzare piani didattici personalizzati e individualizzati secondo le specifiche esigenze, affinché sia garantita a tutti la possibilità reale di fruizione del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione, anche a domicilio o in luoghi di cura”, spiega Biancalani.
Secondo step
“L’Educational Center in realizzazione presso il Meyer rappresenta il progetto pilota del secondo step del progetto ABF H-Lab la cui prima fase è già attiva in otto ospedali pediatrici italiani della rete AOPI”, spiega a Interris.it il coordinatore pedagogico dei progetti Serafino Carli. “In questa prima fase è stato attivato il progetto Digital Lab a promozione dell’innovazione didattica nella scuola in ospedale, fornendo gli ABF TeachBus, biblioteche di devices (notebook e tablet) in grado anzitutto di garantire a tutte le bambine e ai bambini coinvolti le condizioni per mantenere le relazioni con i propri compagni, gli insegnanti e gli atelieristi”. Ciascuno di questi device è consegnato con contenuti e app scelti anche sulla base della fascia di età, illustra Carli, e la piattaforma online ABF Educational, pensata per gli ABF Labs, permette l’accesso a una selezione di contenuti educativi elaborati e condivisi da tutta la rete di docenti e atelieristi coinvolti. “Inoltre”, continua il coordinatore, “si inseriscono, formano e coordinano le figure degli atelieristi digitali, bibliotecari 4.0 specializzati nell’impiego delle nuove tecnologie per l’educazione che, in team con il gruppo di lavoro ABF, promuovono nuove e trasversali prospettive di utilizzo degli strumenti tecnologici per le bambine e i bambini, supportando insegnanti e famiglie nel migliore utilizzo di questi dispositivi”. “Infine, si assicura la presenza del Coordinamento pedagogico territoriale e di rete quale funzione di supervisione, raccordo e messa in rete del progetto, garanzia della formazione continua degli operatori e della qualità educativa complessiva”, conclude Carli.
L’intervista
Direttore Biancalani, in cosa consiste questo progetto e dove sarà realizzato?
“Il progetto pilota di realizzazione del primo spazio esclusivamente progettato e finalizzato all’educazione all’interno degli ospedali è denominato ABF Educational Center. Tale sperimentazione viene avviata presso l’azienda universitaria ospedaliera Meyer di Firenze e vedrà la realizzazione di un Centro educativo volto alla promozione dei linguaggi dell’arte, della musica e delle nuove tecnologie, capace di accogliere e potenziare le esperienze educative della Scuola in Ospedale e delle altre realtà che favoriscono la cura dei processi educativi delle bambine e dei bambini ospedalizzati. In questa cornice, ABF ha anche sostenuto e promosso la realizzazione della Scuola di Perfezionamento universitario ‘La scuola in ospedale. Formare i professionisti della formazione e della cura’ dell’Università di Firenze, con la finalità di condividere le pratiche innovative documentate sia a livello di strategie educative e didattiche, sia organizzative, oltre che favorire la formazione di nuove professionalità pronte ad inserirsi all’interno dei contesti educativi ospedalieri”.
Quali sono gli obiettivi di questo progetto?
“Offrire le migliori condizioni educative in termini di spazi, tempi e relazioni. Spazi in grado di garantire flessibilità organizzativa, di accogliere molteplici dimensioni di esperienza e di offrire differenziate prospettive disciplinari nei processi di costruzione di conoscenza da 3 a 18 anni, con tempi di apertura e fruizione tutti giorni della settimana, nell’intero arco della giornata. Infine, l’opportunità di sperimentare relazioni educative multiple e diversificate”.
Quali figure seguiranno i bambini e i ragazzi?
“L’ABF Educational Center è un luogo che riconosce e promuove il valore di un gruppo di lavoro eterogeneo in una prospettiva di integrazione collegiale di tutti gli attori coinvolti nel processo di cura integrale dei bambini e dei ragazzi: personale medico, paramedico, insegnanti, educatori ed esperti del Terzo settore. E’ stato costituito un nucleo di coordinamento composto dai referenti di ciascun ente coinvolto, finalizzato alla formulazione coerente di un’offerta integrata delle molteplici proposte garantite ai bambini e ai ragazzi all’interno dello spazio e coordinato dal Referente di struttura ABF. I compiti di questo nucleo sono l’individuazione dei tempi periodici di coordinamento e programmazione delle attività e delle esperienze, organizzando tempi e presenze degli adulti all’interno della struttura, la definizione di un dataset comune relativo alla partecipazione, alle presenze, alla frequenza e alle ore svolte, la condivisione di linee di indirizzo pedagogiche comuni per la progettazione educativa e didattica e il delineamento di strumenti di valutazione, sia nei rapporti interni che con l’utenza”.
Come sarà la struttura?
“L’idea iniziale è quella di integrare il nuovo padiglione all’interno del giardino, da un lato per rispettare e preservare l’architettura esistente, creando un nuovo volume indipendente separato dall’ospedale e dall’altro per sfruttare una posizione privilegiata che permetta il contatto dei bambini con la natura nella loro quotidianità. Il nuovo padiglione è un luogo protetto, di crescita e di scoperta e nasce come un semplice gesto, una foglia leggera e sospesa tra il cielo e il verde dove mettersi al riparo. Sotto questa copertura, costituita da due fogli a forma di mezza luna e in continuità con l’ultimo ampliamento dell’ospedale, si integrano le diverse funzioni. Nel cuore del padiglione è posizionato il ‘carillon’, il contenitore della musica, uno spazio delimitato da due muri curvi che nascondono quello che succede al suo interno, in modo che diventi un gioco scoprirlo attraverso i due oblò posizionati su due lati contrapposti. Dall’interno, un taglio nell’asse centrale dà continuità visiva dall’ospedale fino al giardino. L’involucro vetrato e trasparente dona la sensazione di stare all’esterno al ‘carillon’. Nella zona ovest si trovano l’area coding e stem, uno spazio dedicato alle attività legate alla realtà virtuale e robotica, l’area digital e di lettura, un ambiente dedicato alla dimensione di studio ed apprendimento potenziato dalle nuove tecnologie, luogo di approfondimento individuale e per piccoli gruppi integrato con uno spazio biblioteca, mentre nella zona est il Laboratorio arte e scienze, uno spazio che offre le condizioni per sperimentare, studiare e approfondire tutti gli ambiti legati ai linguaggi scientifici e artistici, con attività in continuità con l’allestimento dell’esterno, e lo Spazio adulti, un luogo che accoglie sia la dimensione collegiale, sia situazioni più raccolte dove ad esempio potersi sedere per un colloquio con le famiglie o una sessione di studio che necessita di una maggiore tranquillità. Un altro elemento importante è il connettore che collega l’ospedale con il nuovo padiglione durante le varie stagioni, uno spazio coperto e protetto che non interrompe la continuità visiva del giardino grazie alle sue pareti vetrate e la sua struttura in vetro strutturale. L’intervento prevede inoltre la realizzazione di nuovi spazi esterni nel giardino, in continuità con quelli interni, creando nuove aree didattiche e percorsi sensoriali. Lo spazio esterno si divide così in quattro aree differenti: ad ovest il Giardino didattico, pensato in continuità con lo spazio interno del Laboratorio d’arte e scienze, con l’orto, un giardino ed una gradonata che permette di realizzare attività con piccoli gruppi. Davanti al padiglione, la Piazza dei Bambini, è uno spazio di gioco all’aperto al centro del quale viene conservata la pedana di legno esistente e viene realizzato un nuovo orto di alberi di nocciolo. Ad est il Giardino dei colori e profumi, è una zona di scoperta e di gioco, pieno di piante con colori, profumi e consistenze diverse, dove i bambini possono seguire un percorso sensoriale che cambierà a seconda delle stagioni. Infine l’area giochi bambini: uno spazio esistente che andrà completato con dei nuovi giochi”.