Alla fine l'incontro c'è stato. Papa Francesco alle parole pronunciate nel suo primo discorso in Cile, quello alle autorità, in cui aveva detto di provare vergogna e chiesto perdono per gli abusi commessi dai sacerdoti, ha fatto seguire i fatti, come nel suo stile. Non si è tirato indietro e ha ricevuto un gruppo di vittime. Senza nessuno che assistesse: lo ha sottolineato il direttore della Sala Stampa Greg Burke nello scarno comunicato con cui ha divulgato la notizia: “Il S. Padre ha incontrato nella Nunziatura Apostolica di Santiago del Cile, dopo il pranzo, un piccolo gruppo di vittime di abusi sessuali da parte di preti. L’incontro si è svolto in forma strettamente privata. Nessun altro era presente: solamente il Papa e le vittime. E questo perché potessero raccontare le loro sofferenze a Papa Francesco, che li ha ascoltati e ha pregato e pianto con loro”.
Le lacrime del Pontefice in un incontro che non era previsto dal programma ufficiale e che non era affatto scontato. Le lacrime di un padre che soffre con i suoi figli feriti, di un pastore che vuole stare vicino alle sue pecore. Ma anche una mossa che taglia gli artigli (almeno alcuni) di quanti erano in agguato per accusarlo. Ne aveva parlato anche Patricia Mayorga nell'intervista concessa a In Terris. C'era chi era pronto a chiedere spiegazioni di un eventuale mancato incontro con le vittime dei preti pedofili, una piaga che in Cile è assai più dolorosa di quanto non potesse sembrare. In un colpo solo Francesco ha compiuto un gesto di grande valore pastorale e ha ridato lustro alla credibilità della Chiesa che nel Paese sudamericano era scesa pericolosamente in basso.