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Allarme terrorismo, Alfano: “Espulsi 9 sospetti jihadisti”

Prosegue, incessante, la lotta al terrorismo internazionale in Italia. “Dalla fine di dicembre abbiamo espulso 9 soggetti: 5 tunisini, un turco, un egiziano, un marocchino e un pachistano per sospetti legami con la jihad- ha detto alla stampa Angelino Alfano –  erano tutti muniti di permesso di soggiorno da parecchi anni e residenti nel nostro Paese”. I fatti di Parigi hanno mostrato la pericolosità dei foreign fighters, i combattenti che partono verso i fronti di guerra del Medio Oriente e poi tornano nei Paesi d’origine, pronti a colpire obbiettivi sensibili, come avvenuto nell’eccidio di Charlie Hebdo del 7 gennaio scorso. In Italia sono almeno 59, cifra aggiornata dal responsabile del Viminale rispetto ai 53 di cui si era parlato in un primo momento. Cinque di questi sarebbero cittadini italiani arruolatisi nell’integralismo islamico militante. “Abbiamo radiografato un numero si soggetti molto superiore a cento – ha spiegato Alfano – un lavoro che si sta ulteriormente intensificando”.

“Il nostro è un lavoro senza sosta contro il terrorismo”, ha aggiunto il ministro, sottolineando che le forze di sicurezza e gli apparati di intelligence sono impegnate a tutto campo “per garantire la democrazia dagli attacchi del terrore”. Quella del terrorismo, ha evidenziato Alfano, “è una minaccia immanente che può attuarsi in qualsiasi parte dell’Europa, è imprevedibile e di fronte a questo pericolo potenziale abbiamo innalzato al massimo il livello di sicurezza, adeguando le misure a protezione degli obiettivi sensibili, potenziando la cooperazione internazionale e l’attività normativa”.

Il Comitato di analisi strategica antiterrorismo (Casa), ha proseguito il ministro, “è riunito praticamente in permanenza, le valutazioni sulle minacce sono aggiornate quotidianamente in base ai flussi di informazioni da altri Paesi. Possiamo dire di aver fatto tutto il necessario per prevenire, nei limiti del possibile, la minaccia. Il Dipartimento della Pubblica sicurezza è in stato di allerta permanente. Il nostro è un lavoro nell’ombra, ma che non conosce sosta, contro il terrorismo”.

@fvolpi1

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