Il benessere dell’umanità è strettamente correlato alla salute della nostra “Casa comune”. In particolare, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, oltre il 20% delle morti in tutto il mondo può essere ricondotto a fattori ambientali evitabili attraverso politiche ambientali più attente alla Terra. Ciò comporta una maggiore attenzione alla sostenibilità ambientale intesa come l’andare verso le necessità ambientali di oggi senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare le rispettive esigenze. Un tassello fondamentale per il raggiungimento di questo target è l’agricoltura: essa ha il compito inderogabile di ridurre al minimo lo sperpero dei cosiddetti “fattori produttivi”, non utilizzare sostanze inquinanti e, soprattutto, non alterare l’equilibrio ambientale.
L’agricoltura sostenibile costituisce il primo baluardo contro gli effetti nefasti dei cambiamenti climatici, garantendo allo stesso tempo l’approvvigionamento alimentare alla popolazione mondiale in continuo aumento. In altre parole, l’obiettivo che tutti noi dobbiamo porci, è l’accessibilità universale a prodotti alimentari di qualità, corredata ad una irrinunciabile equità sociale indice primario di uno sviluppo economico più attento alle fragilità sociali emergenti. Il perseguimento di queste finalità presuppone, come conditio sine qua non, la valorizzazione delle eccellenze agroalimentari italiane e del lavoro quotidiano degli agricoltori in qualità di preziosi custodi dell’ambiente. Occorre però agire coralmente e rapidamente affinché, come ci ha ricordato Papa Francesco nell’esortazione apostolica “Laudate Deum”, si possano tutelare efficacemente la responsabilità ecologica e la giustizia sociale. Lo dobbiamo fare per i nostri figli.