Il derby capitolino è una delle partite più sentite d'Europa, vissuta con attesa e trepidazione dai tifosi di fede biancoceleste e giallorossa. Quella che si giocherà oggi allo Stadio Olimpico sarà la stracittadina numero 149 in Serie A. La Lazio ci arriva in grande forma, al quarto posto con dodici punti dopo aver perso soltanto contro Juventus e Napoli, le prime della classe. La Roma di Di Francesco, invece, non è nel suo momento migliore nonostante la vittoria strappata al Frosinone durante il turno infrasettimanale. Il derby è tradizionalmente una partita a sè che non tiene quasi mai in considerazione le gerarchie stabilite dalla classifica. Il campo dirà se sarà così anche questa volta. Intanto, per approfondire, In Terris ha intervistato uno che di derby se ne intende: Pino Wilson, capitano storico della Lazio che vinse il primo scudetto nella stagione 1973-74.
394 presenze con la casacca biancoceleste. Di derby ne ha affrontati tanti: quale ricorda con più piacere?
Senz'altro quello del gol di Nanni nel 1972-73. Vincemmo per 1 a 0 e quel risultato ci diede la spinta per fare una stagione straordinaria che poi concludemmo al terzo posto, da neopromossi. Lo ricordo come il più bello da me disputato. Credemmo nella vittoria e la ottenemmo. Uno dei successi di un campionato che fu pieno di soddisfazioni.
In questi anni si è scritto e detto tantissimo della banda Maestrelli, soffermandosi specialmente sulla vostra “vivacità”. Non è mai stato approfondito, invece, il lato spirituale di quella squadra rappresentato dalla figura di padre Antonio Lisandrini.
Grandissimo personaggio. Sotto il profilo umano, professionale e culturale. Era un uomo di grande cultura. Siamo sempre stati attratti dal suo modo di fare, di agire. Padre Lisandrini rappresentava un grande aiuto per noi. Eravamo soliti recarci alla messa che celebrava alle 10 e un quarto della domenica. Per noi è stato un punto di riferimento assoluto.
Il derby più difficile?
Quello del 28 settembre 1979. Durante quel derby fu ucciso da un razzo il tifoso laziale Vincenzo Paparelli. E' stato il primo caso di omicidio in uno stadio di calcio avvenuto in Italia. E' una partita a cui penso sempre con grande rammarico.
Cosa si aspetta dal derby di domani?
Mi aspetto una vittoria, com'è normale da laziale. Allo stesso tempo mi auguro che sia una bella partita, tranquilla, senza degenerazioni d'alcun tipo, che il tifoso possa apprezzare. Poi, la vittoria sta nell'incertezza delle partite di calcio. Ad esempio, nella stagione 1976-77 ricordo che all'andata meritammo di vincere all'andata ed invece perdemmo. Al ritorno, invece, dovevamo perdere e portammo a casa il risultato col gran gol che fece Bruno Giordano. Sotto il profilo calcistico si invertirono i risultati.
Il 31 agosto si è spento Mario Facco, suo compagno di squadra nella mitica Lazio del primo scudetto.
Speriamo di vincere questo derby per lui. Una vittoria sarebbe il modo migliore per ricordarlo a quasi un mese dalla sua scomparsa.