Alexander detto “Sascha”, di cognome Zverev. E' lui l'uomo del momento, nonostante i soli 21 anni e un'intera carriera davanti per dimostrare di essere davvero quello che sembra. La questione è che quello che sembra non è poco: mettere in riga un signore di nome Novak Djokovic, il numero uno Atp che ha vinto quasi tutto quello che si poteva vincere giocando a tennis, e portarsi a casa il Masters delle Atp Finals non è roba da tutti, considerando che solo qualche giorno prima il serbo aveva regolato il giovane tedesco apparentemente senza troppi problemi. Chissà che le cartucce migliori Zverev non se le sia riservate proprio in vista del doppio confronto con Federer prima e Djokovic poi, mettendo in bacheca una vittoria con entrambi senza concedere nemmeno un set. Potrebbe essere l'inizio di qualcosa di meraviglioso, dopo lustri su lustri contesi dai due assi e dai loro colleghi Nadal e Murray.
Sulle orme dei grandi
Tutto bellissimo, dalla partita (contro un Djokovic che, a dirla tutta, avrebbe potuto far meglio) all'esultanza fino al balzo che ha portato Sascha alla posizione numero 4 del ranking Atp. Con questo successo, Zverev è diventato il settimo tennista più giovane ad aggiudicarsi il Masters: un bel risultato nonostante la distanza dal record tuttora imbattuto di John McEnroe, stabilito nel 1978 a soli 19 anni e 10 mesi. Un altro tennis, certo, ma la speranze su Zverev ora sono davvero alte, sperando che i suoi risultati più che altalenanti otteunti finora negli Slam, lui che è senz'altro un tipo da finale (ben 10 su 15 quelle conquistate, tra cui gli Internazionali di Roma nel 2017), diventino da ora delle prestazioni di alto livello, degne del suo talento.
Le star di… oggi
Ora, con la classe dei Big 4 che si appresta a passare il testimone, raccoglierlo starà a lui e agli altri ragazzi della new generation che sembrano promettere bene, dal greco Stefanos Tsitsipas (classe '98 e numero 15 del ranking) all'australiano Alex De Minaur (nato nel '99 e finalista a sorpresa alla Next generation di Milano proprio contro Tsitsipas). Tante attese anche sullo statunitense Frances Tiafoe, anche lui del 1998 e in linea di galleggiamento attorno alla sessantesima posizione del ranking. Anche per loro si attende il salto di qualità negli Slam: il tempo c'è ma per essere davvero i big del futuro il bello deve venire adesso.