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Polonia e Colombia: mai dire favoriti

Mai dire favoriti. Chiedere a Polonia e Colombia, sulla carta le presunte “primedonne” del Gruppo H, che invece sbattono la faccia contro realtà chiamate Senegal e Giappone. Perché dopo la vittoria del primo pomeriggio dei giapponesi sulla Colombia, a stretto giro è arrivata l’impresa del Senegal che ha battuto nettamente la Polonia per 2-1 per effetto dell’autorete di Cionek e del gol di Niang, con gol polacco di Krychowiak. Sedici anni di attesa, dal Mondiale nippo-coreano del 2002 quando il Senegal firmò un clamoroso quanto meritato quarto di finale. Allora in campo c’era, tra i Leoni d’Africa, anche Aliou Cissé, e lo stesso c’era oggi, ma stavolta in panchina in qualità di tecnico, a guidare verso una nuova impresa il suo Senegal.

Inizio niente male, divorata la Polonia in un match dominato sul piano del ritmo e dell’intensità. Polacchi che si svegliano tardi trovando il gol del 2-1 nel finale, con la difesa senegalese che regge l’urto del tutto per tutto polacco. E la vince. Meritatamente. C’è tanta Italia in questo Polonia-Senegal allo Spartak Stadium. Nei polacchi lo juventino Szczesny, lo spallino ed ex Frosinone Cionek, i napoletani Zielinski e Milik, l’ex Fiorentina Blaszczykowsky. Nel Senegal altrettanto nutrita la “colonia” con il centrale napoletano Koulibaly, il torinista Niang e l’ex Lazio Keita Baldé, che però parte dalla panchina. Polonia col 4-4-2, con Milik e Lewandowski di punta, Senegal col 4-3-3 con Niang, Diouf e Manè in prima linea. Parte fortissimo il Senegal, tanta pressione grazie alle folate di Niang che sul settore di sinistra mette spavento alla retroguardia polacca. Koulibaly là dietro non si fa mancare nulla, un gigante sul quale sbatte l’attacco polacco che predilige troppo le palle alte, mentre il Senegal, accelerazioni spaventose in ripartenza, gioca molto meglio palla a terra. La partita si fa a centrocampo, dove il Senegal è messo meglio ed appare difficile per i polacchi reggere l’urto del pressing muscolare degli uomini di Cissé. Grosicki, il migliore tra i polacchi, prova a rimettere ordine, ma sembra predicare nel deserto. Senegal che va via con veloci percussioni, Polonia sempre in difficoltà. Zero a zero fino a questo momento giusto. Partita bloccata, serve il guizzo che arriva a sette dall’intervallo. Ennesima percussione senegalese, palla sull’esterno a Niang che ara il campo e travolge in corsa Piszczek, apertura che Manè che serve un assist al bacio per Gueye. Gran destro dal limite, sulla traiettoria trova la gamba di Cionek che devia mortalmente alle spalle del proprio portiere. Stordita la Polonia con il Senegal adesso a fare la voce grossa. Sane si divora il raddoppio alzando troppo di testa. Primo tempo molto disordinato, ritmi alti quelli imposti dal Senegal, ma altrettanta confusione in fase di costruzione. Male la Polonia che non tira mai in porta, brutto segnale.

E si riparte e subito, da palla inattiva, occasione polacca. Punizione di Lewandowski dal limite, palla a superare la barriera, ma è bravissimo Ndiaye a rifugiarsi di pugno in angolo. Dietro la Polonia balla quando presa nello stretto, ma adesso sono i palacchi, necessità virtù, chiamati a fare la partita, e ridisegnati al 3-5-2. Senegal che attende pronto a sfruttare ripartenze. Trenta secondi e arriva il raddoppio africano complice un retropassaggio sanguinoso di Krychowiak sul quale si avventa Niang che scavalca Szczesny in uscita e la mette dentro: 2-0 dopo dieci minuti dalla ripresa, raddoppio che rischia di spezzare le gambe ai polacchi, mentre il Senegal vola sulle ali dell’entusiasmo. Polonia che adesso attacca a testa bassa, costretta al tutto per tutto per recuperare un match compromesso. Rybus spinge con efficacia sull’out di sinistra, ma la Polonia stecca maledettamente. Ingenuità nei passaggi, fisicamente sovrastata da un Senegal tutto corsa ma anche qualità, mentre urla dagli spalti il popolo africano. Guizzo improvviso di Milik che anticipa il suo angelo custode, palla fuori di un nulla a venti dalla fine. Lewandowski capisce il disagio dei suoi in fase di impostazione e arretra il baricentro della sua azione per far ripartire una Polonia che sembra già sulle gambe. Fuori Milik dentro Kownachi, la mossa di Nawalka per tentare il tutto per tutto, mentre Cissè richiama Niang e si copre con Konate ridisegnando una difesa a cinque per tamponare il prevedibile assalto finale dei polacchi. Ma non sembra aria per andare in paradiso perché la manovra è troppo prevedibile e di facile letture per i non certi sprovveduti senegalesi. Speranza ultima a morire e ad una manciata di minuti dalla fine, Krychowiak si avventa di testa per raccogliere una punizione di Zielinski e metterla dentro anticipando l’intera retroguardia senegalese. Quattro di recupero, Polonia a testa bassa e a testa bassa esce dal campo perché s’è svegliata tardi per sperare di meritarsi un pomeriggio di gloria. Vince il Senegal. E adesso con africani e Giappone in testa al Gruppo, ci sarà di che divertirsi.

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