Il 29enne Phelps, uno dei più grandi nuotatori di tutti i tempi era stato estromesso dalla Federnuoto Usa dalle competizioni nazionali. Lo scorso ottobre, infatti il campione, 22 medaglie olimpiche di cui 18 d’oro, era stato condannato a 18 mesi di libertà vigilata e sospeso dalla squadra per 6 mesi ed escluso dal mondiale russo di Kazan per guida in stato di ebrezza nel Maryland, dopo aver superato i 135 km/h con la sua Land Rover bianca quando il limite era di 70 km/h.
A 5 mesi di distanza e con l’avvicinarsi della fine della sospensione, c’è stato qualche spiraglio di luce e riguardo la partecipazione dello Squalo di Baltimora alla rassegna iridata : “È’complicato ma ci sono modi in cui potrebbe accadere. C’è un percorso per cui il provvedimento potrebbe essere riconsiderato.- dichiara infatti Chuk Wielgus, il direttore esecutivo di Usa Swimming. La decisione finale – ha aggiunto Wielgus – spetterebbe comunque al direttore della nazionale e dovrebbe essere convalidata dal comitato esecutivo federale”. “A questo punto è prematuro parlare dei prossimi passi” afferma invece il portavoce di Usa Swimming, Scott Leightman.
“Escluderlo da Kazan è una punizione anche per i suoi compagni di squadra, in particolare quelli che potrebbero condividere un posto con lui in staffetta. Noi vogliamo avere sempre i migliori in gara e lui ha sempre dimostrato di esserlo” sono le parole di Natalie Coughlin, collega di Phelps, riportate dalla Gazzetta dello Sport. “E’ frustrante. Ai Giochi di Rio? Spero davvero di esserci, vedremo cosa succederà nei prossimi mesi” è stato invece il commento dell’interessato. “Raramente mi sono sentito così bene in acqua come negli ultimi tempi, è tutto bello: l’allenamento, l’ambiente, mi sento nuovamente me stesso e ho ritrovato la gioia di nuotare”.
“Lo squalo” si era qualificato nei 100 delfino, 200 misti e 100 stile libero. “Nessun problema se dovessi lasciargli la corsia nei 200 misti” ha detto Tyler Clary, il quale nuoterebbe nella gara individuale al posto del pluri campione olimpico. Lo statunitense ai giochi di Londra 2012 si è conquistato il titolo di atleta più premiato nella storia delle Olimpiadi moderne: con 22 medaglie complessive ha superato il primato di medaglie detenuto dalla ginnasta sovietica Larisa Latynina con 18 medaglie olimpiche complessive. Con 18 ori è inoltre l’atleta che ha vinto il maggior numero di medaglie d’oro, avendo battuto il primato di 9 ori detenuto in precedenza dalla stessa Latynina, dal nuotatore Mark Spitz, dal velocista Carl Lewis e dalla leggenda dell’atletica finlandese, il fondista Paavo Nurmi.