Il derby è del Verona che conquista tre punti d'oro, scavalca il Crotone al terz'ultimo posto e accorcia dai cugini del Chievo che restano fermi a quota 25. A deciderlo un gol di Caracciolo dopo otto minuti della ripresa.
Il ricordo di Astori
Un'altra storia nel segno e nel nome di Davide Astori. Palcoscenico quello del Bentegodi, teatro stasera del derby tra Verona e Chievo. Occhi lucidi, con le due squadre in campo con maglie speciali per ricordare lo sfortunato capitano della Fiorentina scomparso domenica scorsa e con i due capitani con al braccio una fascia dedicata. E poi un minuto irrale, di silenzio che mai come stavolta ha unito il Bentegodi in un simbolico abbraccio con il numero 13 della Viola.
Poi, è calcio giocato, è derby, vitale nella corsa salvezza con il Verona penultimo in classifica fermo a quota 19 he insegue una vittoria per dimezzare il ritardo dal Chievo che di punti ne conta 25 ma che ugualmente non può dormire sonni tranquilli visto che la zona salvezza è solo a due punti.
Il match
Nell'Hellas fuori Kean, infortunatosi durante la rifinitura. Davanti Matos e Petkovic con Fares e Verde sugli esterni, mentre nel Chievo confermato il 4-3-1-2 con Birsa regista alle spalle del duo Inglese e Meggiorini. Il Chievo prova subito a fare la partita pressando alto al fine di togliere fiato e spazi al Verona che si difende con ordine in attesa di una ripartenza letale. C'è però poco in avvio con due squadre che non vogliono offrire all'avversario il destro per offendere. Molti gli errori in disimpegno e poche le occasioni anche se il Chievo alza il ritmo ma il Verona concede nulla. Felicioli si sgancia e va a posizionarsi nel tridente accanto a Matos e Petkovic, ma zero a zero che non sblocca. Giocata di Birsa che di tacco libera Castro ma centro bloccato da Caracciolo che anticipa Inglese. Risponde il Verona con Verde che si fa sessanta metri per poi peccare di egoismo e farsi murare da Bani. Verona e Chievo non si scoprono, per ora vince la paura e il derby non decolla. Ci prova il Chievo prima dell'intervallo: angolo di Birsa, Bani la corregge con Meggiorini che manca di un nulla il tap in vincente.
La ripresa
Maran gioca la carta Giaccherini che prende il posto di Meggiorini. Attacco il Chievo, ma occhio al Verona e alle sue ripartenze. Minuto otto della ripresa, il derby si sblocca. Verde fa tutto bene, la mette in mezzo di giustezza e Caracciolo di prima intenzione la mette dentro di sinistra. Verona che mette la testa avanti, esplode il Bentegodi, esulta Pecchia, infuriato Maran. Prova a reagire il Chievo mentre sale l'urlo della curva veronese. Nel Chievo è il momento di Pellessier che subentra a Hetemaj mentre Pecchia richiama Verde che ha speso molto e dentro Zucolini. Adesso è un'altra partita col Chievo tutto nella metá campo veronese, ma l'Hellas resiste complice anche la confusione di un Chievo assai deludente oltre che inconcludente. Dainelli la sparaccia avanti con la forza della disperazione ma non c'è nessuno dei suoi ed è questa l'immagine di un Chievo senza idee. Ultimi spiccioli di partita col Verona a difesa del vantaggio. He approfitta della pochezza dei cugini per rifiatare e provare a tenere la palla il più lontano possibile dalla porta difesa da Nicolas. Sono quattro i minuti di recupero e si affievoliscono le speranze del Chievo. Fischia Damato, vince il Verona la sfida salvezza, la vince con merito perchè l'ha inseguita e cercata con più determinazione rispetto ad un Chievo troppo brutto per essere vero, mai capace di entrare in partita con la testa giusta. Per la squadra di Pecchia tre punti d'oro sulla strada della permanenza in A. Esulta Pecchia, si infuria Maran, le facce di un derby deludente sotto il profilo del gioco vinto dalla squadra che ci ha creduto di più. E la corsa salvezza continua.