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Derby-spettacolo, l'Inter fa il colpo

Il derby numero 170 di Milano è nerazzurro. Lo vince l'Inter col cuore in gola. Primo tempo dominato, vantaggio Vecino, raddoppio De Vrij a inizio ripresa, la riapre il Milan con Bakayoko, poi un tigore di Martinez sembra chiuderla ma Musacchio tiene vivo il Milan che al 96esimo sfiora il pari, con D'Ambrosio che salva su Cutrone a botta sicura. Ma che derby, bello, intenso, ricco di emozioni e gol. L'Inter si riprende il terzo posto e Spalletti tira un sospiro di sollievo.

Inter subito avanti

Milan e Inter partono a specchio, stesso modulo, 4-3-3. Gattuso si affida a Piatek con a sostegno Suso a destra e Calhanoglu dalla parte opposta, in mezzo Kessiè, Bakayoko e Paquetà. Romagnoli e Musacchio sono i centrali davanti a Donnarumma, esterni affidati a Calabria e Rodriguez. Spalletti, ancora orfano di Icardi, punta forte sul Toro Lautaro Martinez con Politano a destra, Perisic a sinistra nel tridente offensivo. Gagliardini, Brozovic e Vecino in mediana. De Vrij e Skriniar sono i centrali davanti ad Handanovic, con D'Ambrosio e Asamoah a presidiare le fasce. Subito aggressiva l'Inter, fraseggio stretto a togliere respiro e iniziativa ai rossoneri. Palleggio che riesce benissimo ai nerazzurri, male in avvio il Milan che non riesce a ripartire palla al piede. Il gol è un colpo al cuore sotto la curva rossonera. Perisic allarga sulla destra, la mette lunga in mezzo con palla che attraversa tutto lo specchio della porta. Lautaro è bravo ad arrivare primo sul pallone e rimetterla in mezzo con una sponda di testa dove è lesto Vecino a rimorchio, a due metri dalla porta a spedirla di prepotenza in rete evitando anche il ritorno di Romagnoli. Subito Inter, 1-0 e sono passati appena 160 secondi dal fischio di Guida.

Nerazzurri in controllo

Il Milan sembra scosso, fatica a reagire e l'Inter insiste. Sente il sangue fresco della preda ferita e continua a martellare. Politano è una scheggia impazzita, in mezzo i nerazzurri fanno valere testa e muscoli sebbene abbiamo davanti Kessiè e Bakayoko. L'iniziativa rossonera è farraginosa, dettata non tanto da azioni alla mano, quanto da iniziative personali. Ecco allora Paquetà, sprint giusto, scudisciata velenosa, Handanovic c'è. Partita vivacissima, ritmi altissimi, nerazzurri più costanti e precisi nel giro palla, la catena di destra (D'Ambrosio e Politano) fa impazzire i rossoneri che continuano a faticare. Piatek isolato, difesa nerazzurra che concede nulla. Vecino scappa via con irrisoria facilità, il Milan se lo perde in continuazione e sulla respinta di Calabria, fallisce il tap in a porta spalancata. Ma quanti rischi il Milan. Rossoneri senza geometria e il solito possesso palla. Ci prova ancora Paquetà, isolata la sua azione, perché la partita la fa l'Inter che continua a spingere. In mezzo prende in mano il boccino del gioco, Gagliardini, Brozovic e Vecino fanno la differenza, sempre primi sul pallone e ancor di più sulle seconde palle.

De Vrij raddoppia

Paquetà si danna l'anima, l'unco tra i rossoneri a prendere in mano l'iniziativa anche se gioca più per se stesso che per la squadra. Ancora Vecino protagonista che calcia altissimo dopo un liscio di Lautaro su centro di Perisic. Gattuso capisce le difficoltà dei suoi e passa al 4-4-1-1 con Paquetà dietro Piatek, ma il brasiliano fa qualche giro a vuoto ed è poco utile alla causa comune. All'intervallo Inter avanti. Meglio l'undici di Spalletti, cattivo al punto giusto, carico, determinato. Rossoneri spesso in difficoltà. E così alla ripresa Gattuso cambia, lasciando fuori Paquetà per inserire Castillejo rimanendo almeno in avvio con il 4-4-1-1. Gagliardini a giro esalta i riflessi di Donnarumma. Inter ancora pericolosa, più propositiva. Martinez si beve tutta la difesa rossonera, destro pericolosissimo, salva in angolo Donnarumma. Ma che Inter. Il Milan è in difficoltà, subisce, va in affanno sulle palle che arrivano dagli esterni. E così la giocata di Politano dopo un angolo, trova imperiosa la testa di De Vrij che salta più in alto del suo angelo custode e la mette dove Donnarumma non può arrivare. Altro gol a freddo, siamo al sesto e l'Inter, padrona del campo, è avanti 2-0. Esplode la San Siro nerazzurra, ammutolita quella rossonera. Perché il Milan non riparte, non c'è geometria, il pallone pesa come un macigno soprattutto dopo il raddoppio.

Botta e risposta

Servono muscoli e testa, quella di Bakayoko che raccoglie l'assist al bacio di Calhanoglu, stacco imperioso e partita riaperta: 1-2. Gattuso adesso ci crede e vuole dare peso alla prima linea, dentro Cutrone fuori Riccartdo Rodriguez. Milan spregiudicato, a trazione anteriore. Kessiè si abbassa sulla linea dei difensori con il Milan ora messo 4-4-2, con Suso e Castillejo esterni a ridosso di Cutrone e Piatek. Un 4-4-2 che in fase di possesso diveta 4-2-4. Milan sbilanciatissimo, ma voglioso di riprendersi il derby. L'Inter prova a disimpegnarsi e lo fa coi tempi giusti. Politano entra in area e scappa a Castillejo che al limite allunga il piede e lo stende. Guida non ha dubbi, è rigore, protesti feroci del Milan, ma anche il Var dà ragione al direttore di Torre Annunziata. Dal dischetto Lautaro Martinez, ed è 3-1 Inter a poco più di venti dalla fine. Finita? Manco per idea, il 3-1 avrebbe steso anche un toro ma non il carattere dei rossoneri che adesso ci mettono tanta animosità e spingono forte sull'acceleratore. Suso la mette in mezzo con il contagiri, Handanovic ci mette una pezza, ma sulla respinta c'è Musacchio lesto a ribadire in rete: 2-2, ma che partita a San Siro. Fuori Brozovic, dentro Borja Valero, mentre Candreva rileva Politano, con il Milan che aveva richiamato Kessiè per inserire Conti che per un'entrata su Martinez prende il rosso diretto, ma Guida si confronta col Var e cambia cartellino, solo giallo.

Finale al cardiopalma

Ultimi spiccioli di un derby infinito, ci sarà molto recupero. E infatti i minuti supplementari sono sei. Le ultime speranze rossonere, con l'Inter chiamata ad arrotare i bulloni per difendere il vantaggio con Spalletti che si copre ulteriormente, dentro Ranocchia, fuori Vecino. Scorre velocissimo il cronometro col Milan ventre a terra. A spingere insieme alla gente rossonera di San Siro. D'Ambrosio salva sulla linea su Cutrone. E finisce qui, il derby è nerazzurro con l'Inter che ritorna terza a +2 sui cugini che mantengono un più quattro sulla Roma. Per l'Inter  e Spalletti, tre punti d'oro dopo un periodo dufficilissimo. Il MIlan ha regalato un tempo ai cugini e si è svegliato tardi. Ma è stato un bellissimo derby.

Dal Giuseppe Meazza di Milano

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