Con il minimo sforzo, la Roma stende il Bologna. All’Olimpico un gran gol di El Shaarawy, dedicato allo sfortunato Karsdorp, basta e avanza ai giallorossi per tenere il passo delle big. Eusebio Di Francesco rivoluziona la squadra con un ampio turn over (ben 8 giocatori diversi dalla formazione di mercoledì) dimostrando che nonostante i tanti infortuni la rosa è all’altezza delle ambizioni. Per il Bologna è il terzo ko di fila. Il team di Donadoni prova a giocare in contropiede ma le possibilità di concludere sono poche e quelle che ci sono state non le ha sfruttate.
Così in campo
Nella panchina dei padroni di casa vanno a riposo Kolarov e Nainggolan, con Bruno Peres adattato a sinistra. In attacco il tridente Dzeko-Defrel-El Shaarawy. Nel Bologna fuori Palacio, con Petkovic preferito a Destro per sostituire l’argentino; confermate poi le indiscrezioni della vigilia con Da Costa per l’infortunato Mirante e Nagy interno per Donsah. Recuperati Gonzalez e Federico Di Francesco, figlio del ct giallorosso.
La partita
Fin dal fischio d’inizio la Roma si dimostra padrona del campo, anche se Di Francesco junior crea il primo brivido dopo una ventina di secondi, con una girata di poco a lato. Poi è la Roma a prendere in mano le redini del gioco. De Rossi in regia sembra ispirato, mentre Defrel si muove tanto e la difesa di Donadoni fatica a chiudere tutti gli spazi. Nelle ripartenze i bolognesi sembrano capaci di far male, soprattutto con Di Francesco. In attacco la Roma dà spettacolo con le combinazioni del tridente: El Shaarawy cerca l’assist anzichè tirare, Defrel conclude debolmente e Dzeko non inquadra la porta. Poi, poco dopo la mezzora, cambia il risultato: Alisson compie un vero e proprio miracolo sul colpo di testa di Masina e, pochi secondi dopo, un piatto sinistro al volo di El Shaarawy sull’angolo di Pellegrini fa si che la Roma vada in vantaggio. Un gol con dedica al compagno Karsdorp. Il Bologna fatica a reagire e in avvio di ripresa rischia il colpo del ko ma la conclusione velenosa da fuori del “Faraone” finisce a lato non di molto mentre un fuorigioco millimetrico nega a Dzeko la gioia personale. Donadoni decide di rischiare, dentro Falletti per Nagy, e al 21′ Di Francesco manca l’impatto col pallone da due passi sul cross teso di Verdi. La formazione giallorossa comincia ad accusare un po’ di stanchezza ma l’undici di Donadoni non ne approfitta, anzi, continua pure a subire le iniziative di una Roma che davanti regala ancora spettacolo, anche se non arriva il raddoppio. Poco male, bastava vincere e la missione è stata portata a termine.
Donadoni: “Poco concreti”
“Siamo arrivati spesso in avanti, poi non abbiamo concluso molto. Dobbiamo essere più intraprendenti ma arrivare spesso in avanti e concedere poco alla Roma son sintomi di grande maturità”. Roberto Donadoni è amareggiato ma non si dispera per la disfatta all’Olimpico. “Dobbiamo essere più freddi in alcune situazioni, torniamo a casa senza punti ma con la consapevolezza che possiamo giocarcela anche contro le grandi. Era una gara difficile e lo sapevamo, abbiamo speso molto in questa settimana dal punto di vista fisico e abbiamo tenuto anche più della Roma. Dobbiamo già pensare al prossimo match che sarà importantissimo”. Perché solo cinque minuti concessi a Destro? “Non serve a nulla fare discorsi, ha giocato quei momenti perché Petkovic stava facendo una buona prestazione. Quando Destrostarà meglio e dimostrerà di essere superiore ai suoi compagni di reparto giocherà di più”.
Di Francesco: “Mio figlio alla Roma? Quando me ne andrò””
“Non è stata un a vittoria sporca perché abbiamo creato tanto”. Eusebio Di Francesco si prende tutti i meriti della vittoria sul Bologna. “Era più importante pensare a noi stessi rispetto al risultato della Juventus contro il Milan. Avevo chiesto ai ragazzi di rimanere concentrati e un gol su calcio d’angolo e sono stato accontentato. Il Bologna con le grandi ha sempre fatto ottime prestazioni, è venuto a giocarsela, ci ha creato qualche difficoltà anche se la difesa ha lavorato molto bene. Dobbiamo avere più lucidità sotto porta e dobbiamo essere ancora più cinici. Tutto quello che facciamo però nasce dai dei concetti che stiamo portando avanti dall’inizio della stagione”. “Mio figlio alla Roma in futuro? Quando vado via io potrà venire tranquillamente – conclude – perché penso che sia difficile allenare il proprio figlio. Era un avversario, poi stasera staremo insieme e tornerà a essere mio figlio”.
El Shaarawy: “Belli e concreti”
“Credo che sia stato il modo migliore per festeggiare il mio compleanno, con il gol e con una vittoria. Nelle ultime tre partite siamo stati molto concreti e bravi a non prendere gol. Sicuramente quest’anno c’è un mentalità diversa, non si può sempre vincere 4-0 ma è importante sempre cerare molte occasioni e soprattutto non subire reti: siamo contenti”. Così Stephan El Shaarawy commenta la partita. La Roma punta allo Scudetto? “Per adesso pensiamo a rimanere agganciati, sperando che le altre perdano punti – risponde l’azzurro che ha dedicato il gol allo sfortunato Karsdorp -. Ma noi dobbiamo pensare a una gara alla volta perché nel calcio le cose cambiano velocemente. Obiettivo nazionale? Penso di essere sempre stato a un buon livello quando sono stato chiamato in causa. Prima della nazionale però ci son altre partite, in Champions e in campionato, e dobbiamo restare concentrati“.