San Oreste, medico e martire, originario di Tiana di Cappadocia (Turchia), IV secolo.
Leggendaria è la sua storia. E’ un medico che, grazie alla sua autorevolezza, cerca di condurre alla vera fede i suoi pazienti. Viene arrestato durante l’ultima persecuzione dei cristiani ordinata da Diocleziano. Ammette di essere cristiano e chiede al Signore un segno prodigioso per confermare che il cristianesimo sia la vera religione: con un semplice soffio fa volare via le statue degli dei pagani.
Morte
Viene flagellato così violentemente che dall’addome escono le sue viscere. Vengono applicate lame roventi alla sua schiena. E’ trafitto con chiodi ai piedi, quindi legato a un cavallo selvaggio. Muore dopo che l’animale, imbizzarrito, ha cavalcato per trenta chilometri.
La leggenda narra che il cadavere di Oreste venga gettato in un fiume e che sia miracolosamente recuperato da un misterioso personaggio che indossa una splendente dalmatica e che lo seppellisce in un monastero in Cappadocia, il quale poi, gli viene dedicato.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi