San Giovanni da Matera, eremita. Matera , 1070 – Foggia, 1139. Giovanni Scalcione proviene da una nobile famiglia, ricca di mezzi materiali e di fede cristiana. Da ragazzo, dopo aver scambiato i suoi vestiti con quelli di un povero, abbandona la casa paterna e si mette in viaggio verso Taranto, in cerca di un legame più stretto con Dio.
Avvenimenti
• Entra tra i monaci basiliani dell’isola di San Pietro, che gli affidano la custodia del gregge.
• Fonda nel 1100 presso Ginosa il monastero di San Giacomo.
• Sui monti dell’Irpinia incontra san Guglielmo da Vercelli: insieme fondano la Congregazione ne dei Monaci Pulsanesi (dall’abbazia di Pulsano), attiva fino al XIV secolo.
Spiritualità
Conduce un’austera vita eremitica senza trascurare, però, la predicazione. È considerato uno dei precursori degli Ordini mendicanti (Francescani e Domenicani) per aver proposto una vita povera, penitenziale e comunitaria.
Morte
Muore nel monastero di San Giacomo a Foggia, dopo aver guidato la sua comunità come abate per dieci anni. Viene colpito da una forte sindrome febbrile, che lo costringe ad allettarsi. Dopo aver respinto un attacco del demonio, benedice i suoi figli spirituali: pregando reclina il capo e rende l’anima a Dio. Le sue spoglie, dapprima sepolte all’abbazia di Pulsano, nel 1830 sono traslate nella cattedrale di Matera. È canonizzato nel 1177 da Alessandro III.
Tratto dal libro “I santi del giorno ci insegnano a vivere e a morire” di Luigi Luzi