Caro don Aldo,
ho deciso di scriverti in questo giorno dedicato alle donne soprattutto dopo aver letto l’interessante pagina che avete proposto oggi. Ho trovato molto coinvolgente l’intervento di Suor Anna Monia Alfieri che ripercorre la festa della donna dei suoi primi 16 anni.
Concordo con lei quando dice che una donna deve restare fedele a sé stessa sino in fondo. Forse è proprio questo quello che manca oggi, soprattutto alle nuove generazioni che sembrerebbero non avere più una loro identità, anzi sembrano volersi omologare a tutti i costi agli stereotipi imposti dalla società.
E’ bello ricevere un ramoscello di mimosa dal proprio marito o fidanzato, ma penso che non sia questo l’importante. Sarebbe meglio che la donna venisse celebrata 365 giorni l’anno. In fondo, siamo donne sempre, non solo l’8 marzo.
Grazie per l’attenzione e un caro saluto a lei e ai suoi giornalisti.
Manuela F. (Macerata)