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Grazie al tuo aiuto In Terris dà voce a chi non ha voce

Il filosofo Hegel considerava il giornale un moderno breviario. Nella società odierna l’informazione è scossa nel suo insieme da una crisi senza precedenti. L’illimitato e incontrollato flusso di notizie spesso non verificate ha inflazionato e messo a dura prova la credibilità e la tenuta economica dell’intero settore. I danni ricadono sulla collettività in termini di disinformazione e dilagare di “fake news”. Mai quanto oggi, quindi, c’è bisogno di fonti libere, oneste, autorevoli e indipendenti in grado di comunicare, analizzare e divulgare la complessità di quanto accade intorno a noi: in Italia e nel mondo.

La missione di “In Terris” è proprio questa: condividere con i lettori ciò che i nostri giornalisti scoprono e documentano nella loro incessante, appassionata e capillare attività professionale in tutti gli ambiti civili e religiosi. A differenza di altri mass media, “In Terris” non beneficia di sussidi pubblici e l’ingente quantità di materiale informativo prodotto ogni giorno è esclusivamente sostenuto dalla generosità dei sostenitori che ne condividono la missione sociale. Le festività natalizie e l’inizio del nuovo anno costituiscono un’occasione individuale e comunitaria di verifica per buoni proponimenti.

Nel 2025, senza il tuo aiuto, In Terris non potrà proseguire il suo compito di informare e formare perché i costi non trovano altra copertura che la provvidenza di chi legge e apprezza la “voce degli ultimi“, divenuta in dieci anni una delle testate digitali più accreditate e conosciute nel terzo settore, nel mondo cattolico e nella multiforme realtà del volontariato. L’appello e l’augurio che rivolgiamo per il Santo Natale è quello di poter continuare attraverso il piccolo ma significativo contributo di ciascuno a svolgere un ruolo che vada a beneficio di tutti.

Tenere accesa la fiaccola di “In Terris” aiuterà a vedere meglio nel buio etico e valoriale di una comunicazione in molti casi fuorviante. Illuminare frammenti di presente accompagna i “pellegrini di speranza” (secondo il motto del Giubileo) lungo le strade impervie della comunicazione. Grazie a te In Terris potrà ancora raccontare quella galassia degli “invisibili” la cui conoscenza arricchisce l’animo di chi attraverso noi impara ad amarla.

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