La voce degli ultimi

venerdì 27 Dicembre 2024
8.6 C
Città del Vaticano

La voce degli ultimi

venerdì 27 Dicembre 2024

Il Sabato Santo, giorno del nascondimento di Dio

Oggi un grande silenzio avvolge la terra. Un grande silenzio e una grande calma. Un grande silenzio, perché il Re dorme. La terra ha rabbrividito e si è ammutolita, perché Dio si è addormentato nella carne, e l’inferno ha tremato. Dio si è addormentato per un istante, e ha svegliato coloro che erano negl’inferi… Va alla ricerca dell’uomo come della pecorella smarrita… Prende per mano l’uomo e gli dice: “Svegliati, o tu che dormi, sorgi fra i morti e Cristo t’illuminerà” (Ef. 5, 14). (Epifanio di Salamina, Omelie per il Sabato Santo)

C’è un grande silenzio su tutta la terra, sembra che qualcuno miracolosamente con un pulsante, abbia fermato il mondo. In questo tempo di silenzio obbligatorio e forzato, siamo chiamati a riflettere sul valore del silenzio. Il silenzio è il luogo della verità su se stessi e gli altri, il tempo della creatività e della paura per ripartire con più slancio verso tutte le attività che ognuno di noi faceva, prima dell’emergenza. Ci fa bene a tutti, un po’ di silenzio, è terapeutico per la mente, utile per lo spirito e può rinnovare tutta la nostra vita.

Il Sabato Santo, per dirla con le parole del papa emerito Benedetto XVI, è il “Giorno del nascondimento di Dio, giorno dell’assenza… Il mistero terribile del Sabato Santo, il suo abisso di silenzio, ha acquistato nel nostro tempo una realtà schiacciante. (…) L’oscurità divina di questo giorno, di questo secolo che diventa in misura sempre maggiore un Sabato Santo, parla alla nostra coscienza. Anche noi abbiamo a che fare con essa”.

Il silenzio del Sabato Santo è l’aurora che ci prepara all’alba della resurrezione. In Maria, sotto la croce, e nel sepolcro che attende il Figlio risorto, abbiamo l’icona per eccellenza del silenzio, ma carico di fede, di attesa e di speranza. Il nostro caro Papa Francesco in un’omelia dice: “Sentiamo il peso del silenzio davanti alla morte del Signore, un silenzio in cui ognuno di noi può riconoscersi e che cala profondo nelle fenditure del cuore del discepolo che dinanzi alla croce rimane senza parole”.

Si, rimaniamo “senza parole” davanti a tante situazioni che non comprendiamo nella nostra vita, anche davanti alla pandemia di questo momento, perché l’unica parola è quella della Croce che è silenziosa e misteriosa. Il Cardinal Carlo Maria Martini in una sua bellissima lettera intitolata proprio alla Madonna del Sabato Santo scrive: “nella Madonna del Sabato Santo leggeremo la nostra attesa, le nostre speranze, la fede vissuta come continuo passaggio verso il Mistero. Maria, vergine fedele, ci farà riscoprire il primato dell’iniziativa di Dio e dell’ascolto credente della sua Parola; nella sposa delle nozze messianiche potremo cogliere il valore della comunione che ci unisce come Chiesa mediante il patto sancito dal sangue di Gesù e approfondiremo la speranza del Regno che deve venire; Maria, madre del Crocifisso, ci condurrà a ripensare la carità per la quale egli si è consegnato alla morte per noi, la carità che è il distintivo del discepolo e da cui nasce la Chiesa dell’amore… La Madonna del Sabato Santo vive invece la memoria quale luogo di profezia: ricorda per sperare, rivisita il passato per aprirsi al futuro, nella certezza che Dio è fedele alle sue promesse e quanto ha operato in lei per la nascita del Figlio eterno nel tempo, lo opererà analogamente per la rinascita di lui e dei suoi fratelli dalla morte alla vita senza tramonto”.

Concludo con le parole profonde dell’allora Cardinal Joseph Ratzinger, futuro papa: “Signore Gesù Cristo, nell’oscurità della morte Tu hai fatto luce; nell’abisso della solitudine più profonda abita ormai per sempre la protezione potente del Tuo amore; in mezzo al Tuo nascondimento possiamo ormai cantare l’alleluia dei salvati. Concedici l’umile semplicità della fede, che non si lascia fuorviare quando Tu ci chiami nelle ore del buio, dell’abbandono, quando tutto sembra apparire problematico; concedici, in questo tempo nel quale attorno a Te si combatte una lotta mortale, luce sufficiente per non perderti; luce sufficiente perché noi possiamo darne a quanti ne hanno ancora più bisogno. Fai brillare il mistero della Tua gioia pasquale, come aurora del mattino, nei nostri giorni; concedici di poter essere veramente uomini pasquali in mezzo al Sabato Santo della storia. Concedici che attraverso i giorni luminosi e oscuri di questo tempo possiamo sempre con animo lieto trovarci in cammino verso la Tua gloria futura. Amen”

ARTICOLI CORRELATI

AUTORE

ARTICOLI DI ALTRI AUTORI

Ricevi sempre le ultime notizie

Ricevi comodamente e senza costi tutte le ultime notizie direttamente nella tua casella email.

Stay Connected

Seguici sui nostri social !

Scrivi a In Terris

Per inviare un messaggio al direttore o scrivere un tuo articolo:

Decimo Anniversario