La Giornata internazionale della solidarietà umana è stata istituita dall’Assemblea Generale dell’Onu nel 2005, mediante la Risoluzione 60/209, con l’obiettivo di identificare la solidarietà come uno dei valori universali posti a fondamento delle relazioni tra i popoli. Questa Giornata, nel frangente storico e sociale che stiamo vivendo, fortemente segnato dall’emergere di nuove fragilità, assume una rilevanza ancor più importante. I diversi Paesi e i singoli cittadini hanno il dovere morale di essere solidali gli uni con gli altri, al fine di porre le basi di un futuro più equo per tutti, con un’attenzione particolare alle persone con disabilità e ai loro familiari caregiver che, ogni giorno, con grande determinazione, agiscono per superare le difficoltà quotidiane e affermare i loro diritti inderogabili.
Ognuno di noi, attraverso il proprio impegno personale e sociale, deve adoperarsi per promuovere ad ogni livello della società il valore della solidarietà com’era stata esemplificata nella lungimirante definizione che ne aveva dato San Giovanni Paolo II nell’enciclica Sollicitudo Rei Socialis, risalente al 1987, ma estremamente attuale anche oggi: “La solidarietà non è un sentimento di vaga compassione o di superficiale intenerimento per i mali di tante persone, vicine o lontane. Al contrario, è la determinazione ferma e perseverante di impegnarsi per il bene comune: ossia per il bene di tutti e di ciascuno, perché tutti siamo veramente responsabili di tutti”. Il bene comune è un imperativo da perseguire senza riserve, nell’ottica di un miglioramento della società nel suo complesso, mettendo al centro le persone in difficoltà attraverso la pratica della solidarietà quotidiana che, deve e dovrà essere, il primo obiettivo di questa giornata.