Siamo nel pieno della stagione estiva e le persone con disabilità devono poter godere a 360 gradi del diritto alle vacanze, che deve essere adeguatamente tutelato e riconosciuto. Purtroppo, però non sempre è così. In Italia abbiamo la fortuna di avere il 36% delle coste balneabili dell’intero continente europeo e, malgrado i numerosi progressi fatti negli ultimi anni, non è sempre facile trovare delle spiagge o, più in generale, dei luoghi di vacanza totalmente attrezzati per l’accesso in autonomia delle persone con disabilità.
L’accessibilità al turismo è sinonimo di libertà. Ogni persona, indipendentemente dalla propria condizione, deve poter usufruire del diritto alla vacanza in totale libertà. Questo obiettivo deve essere fatto proprio da istituzioni e associazioni ad ogni livello, affinché si possa favorire sempre di più il turismo da parte di coloro che hanno una disabilità, premiando gli enti che si impegnano per rilanciarne la funzione sociale. Questa forma di vacanza più attenta all’inclusione e alle fragilità sarà in grado di rendere migliore sia chi lo mette in campo che coloro che ne ricevono i benefici diretti e indiretti, generando così un’evoluzione a tutto campo del concetto di comunità.