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Donne sole nella maternità e tante messe in vendita: la vera disumanità

Il Santo Padre senza mezzi termini definisce “una vigliaccheria e un degrado” per gli uomini e “per tutta l’umanità” le varie forme di maltrattamento che subiscono molte donne. In questi giorni ho sentito molte voci alzarsi in difesa della vita e molti politici che hanno gridato contro l’aborto. Posizioni in verità che ritengo perlopiù strumentalizzate e finalizzate al consenso.

Da anni in Ancona, davanti all’Ospedaletto dei Bambini, una piccola comunità di cristiani prega nella giornata dedicata agli aborti e non ho mai visto alcun politico prendere posizione. Semmai ho sentito aspre critiche nei confronti di chi stava a pregare con la richiesta di allontanamento alla forza pubblica per una asserita e fantomatica occupazione di suolo pubblico.

Sull’aborto noi Cattolici abbiamo o dovremmo avere le idee chiare: l’aborto è un omicidio e a nessun essere umano è concesso di sopprimere un suo simile, anche in embrione. Siamo anche consapevoli di tante situazioni difficili che vanno valutate singolarmente e deve essere offerto alla donna incinta, in difficoltà, ogni possibile aiuto.

Ma, da anni mi occupo della lotta contro lo sfruttamento della prostituzione e ho sentito pochissime voci alzarsi in difesa delle tante donne maltrattate e abusate, ogni giorno, sulle strade. Gran parte delle quali minorenni. Fa comodo pensare che queste ragazze fanno questo “mestiere” per propria scelta. Il mestiere più vecchio del mondo.

Eppure sono all’ordine del giorno giorno le operazioni di polizia finalizzate a combattere la piaga della tratta degli esseri umani. Sento, invece, sempre più ricorrenti proposte di riaprire le case chiuse: in questo modo le ragazze potrebbero esercitare senza rischi e questa posizione è piuttosto diffusa e sostenuta da diversi partiti politici. Posizione che chi conosce il fenomeno per averlo contrastato ritiene ingiusta ed assurda.

Una semplice domanda a confutazione di questa ipotesi. Riaperte le case chiuse chi dovrebbe procurare le ragazze?! Chi se non la malavita?! E lo Stato dovrebbe scendere pubblicamente a patti con la malavita? Ma che società civile sarebbe? Lo Stato dovrebbe accettare il traffico delle ragazze considerandole merce. Ovvio, lo Stato ci guadagnerebbe, ed i benpensanti sarebbero soddisfatti perchè tutti debbono pagare le tasse. E si sa, con il portafoglio pieno la coscienza è a posto! Ma non è così!

Don Oreste si è battuto per anni per sconfiggere questo fenomeno ,scomodando Papi e Presidenti del Consiglio. E oggi ha lasciato questo compito alla sua Comunità, la Papa Giovanni XXIII guidata da Ramonda e che ho avuto il dono di conoscere attraverso il caro Don Aldo Buonaiuto con il quale da capo della Squadra Mobile abbiamo collaborato tanto, in anni veramente difficili. Molti non possono rendersi conto di cosa significhi esporsi (e continuare a farlo, e specialmente per un sacerdote ) mettendo a repentaglio la propria stessa vita, subendo insulti e minacce.

Vale la pena ricordare, a tale proposito, le parole di Papa Francesco che ha scritto come prefazione del libro di don Aldo: “Donne Crocifisse”: “Per questo sono felice di poter far conoscere l’opera preziosa e coraggiosa di soccorso e di riabilitazione che l’autore di questo libro, don Aldo Buonaiuto, svolge da tanti anni, seguendo il carisma di Oreste Benzi. Ciò comporta anche la disponibilità ad esporsi ai pericoli e alle ritorsioni della criminalità che di queste ragazze ha fatto un’inesauribile fonte di guadagni illeciti e vergognosi”.

Non è facile passare la notte sulla strada. Il racket della prostituzione non perdona e non dimentica chi prova a liberare queste figlie che per loro sono solo merce. Ora dicono che il fenomeno ha subito un rallentamento a causa del Covid ma ci sono ancora tante ragazze che continuano a prostituirsi nella notte sulle strade e per loro non c’è mascherina e distanziamento. Non esistono protezioni o disinfettazione. I clienti che magari di giorno stanno ben attenti a lavarsi le mani, disinfettarle e indossare mascherine, la notte perdono queste attenzioni. Così queste ragazze, da una parte guadagnando meno sono maltrattate dai propri persecutori, dall’altra sono costrette a rischiare malattie ancor più gravi di quelle a cui sono già esposte. E questo nel silenzio dei più. Per le ragazze che si ribellano ci sono violenze e in taluni casi la morte.

Quello del Santo Padre è un richiamo forte, rivolto ad ogni Cattolico, ad ogni uomo e donna di buona volontà. “Troppo spesso le donne sono offese, maltrattate, violentate, indotte a prostituirsi… Se vogliamo un mondo migliore, che sia casa di pace e non cortile di guerra, dobbiamo tutti fare molto di più per la dignità di ogni donna“.

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