Il diritto alla mobilità universale è un principio basilare e deve essere garantito ad ogni cittadino, indipendentemente dalle condizioni particolari di ognuno. Esso è sancito a gran voce tra gli aspetti fondamentali anche dalla Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità, quale fattore per consentire la piena partecipazione di tutti alla vita civile e sociale delle proprie comunità. In altre parole, tutti, compatibilmente con le rispettive condizioni di salute, devono avere la possibilità di spostarsi in modo autonomo, potendo scegliere il mezzo e le tempistiche più consone.
Ad oggi purtroppo, nonostante i numerosi miglioramenti avvenuti negli ultimi anni, il diritto alla mobilità per le persone con disabilità, è ancora irto di possibili ostacoli. Occorre quindi continuare a ripensare l’edilizia urbana ed extraurbana in senso sempre più inclusivo. Enti e associazioni di rappresentanza ad ogni livello devono collaborare per permettere la celere individuazione delle barriere architettoniche ancora presenti affinché siano velocemente rimosse e sostituite con elementi totalmente accessibili. Il diritto alla mobilità appartiene a tutti e rappresenta il primo tassello fondamentale verso l’attuazione concreta del concetto di vita indipendente. Il raggiungimento di questo obiettivo di civiltà presuppone però che, ogni Paese, si adoperi per garantire sempre di più il diritto alla libera circolazione dei cittadini con disabilità. Questo ultimo è un aspetto importante per misurare il livello del progresso globale della società civile e delle istituzioni verso la compiuta inclusione che rappresenta una componente irrinunciabile per ogni democrazia evoluta.