Avrebbe compiuto 90 anni oggi Ferruccio Amendola, il doppiatore più famoso e celebrato del cinema italiano. Nato a Torino il 22 luglio 1939, ma romano d’adozione, ha prestato la sua voce inconfondibile a mostri sacri di Hollywood quali Robert De Niro, Al Pacino, Dusi Hoffman e Sylvester Stallone, nonché a Bill Cosby nella serie tv “I Robinson” e agli italiani Maurizio Arena e Tomas Milian.
©Flosius video di Rai Due
La vita privata di Amendola
La sua è stata una vena artistica ereditata dalla famiglia; non esisteva ancora la tradizione del doppiaggio e i genitori erano figure di spettacolo più “tradizionali”. Suo padre Pietro era il regista cinematografico, mentre i nonni avevano alle spalle lunghi anni di esperienze.
L’amore per l’arte
Nel 1959 Amendola ha interpretato il suo ruolo più importante, quello del soldato De Concini ne “La grande guerra” di Mario Monicelli. Fra gli altri film interpretati vale la pena ricordare “La banda del buco”, “Marinai in coperta”, “Viaggio di nozze all’italiana” e “Chissà perché…capitano tutte a me”. Nonostante la sua lunga carriera cinematografica (a prescindere dalla sua esperienza con Roberto Rossellini in tenera età, ebbe il primo ruolo di rilievo nel 1943, a soli tredici anni, con “Gian Burrasca”), Ferruccio Amendola è diventato un volto noto per il grande pubblico soprattutto grazie alla fiction tv. Dopo “Storie d’amore e d’amicizia” di Franco Rossi, è stato il portinaio di “Quei trentasei gradini”, il barbiere di “Little Roma” e il dottor Aiace di “Pronto Soccorso”.
Un carattere introverso
In apparenza Amendola poteva sembrare chiuso e scorbutico, infatti, non ha mai gestito la popolarità in modo egoistico. In fondo però si speso sovente per girare campagne pubblicitarie a scopo benefico come quella del 1996 per Greenpeace e, negli ultimi mesi di vita, a favore della Giornata dei diritti dell’infanzia.
La voce degli attori più amati di Hollywood
Ferruccio Amendola però si afferma come doppiatore italiano di molti attori di Hollywood, divenendo un’istituzione anche all’estero. Ha prestato la voce a: Robert De Niro (in “Taxi Driver”, “Il cacciatore”, “Toro scatenato” e “C’era una volta in America”); Sylvester Stallone (“Rocky II”, “Rocky V” e Rambo fino a “Rambo III”); Dustin Hoffman (“Un uomo da marciapiede”, “Tutti gli uomini del presidente”, “Kramer contro Kramer”, “Rain Man – L’uomo della pioggia”), solo per citare alcuni tra gli attori e i film più conosciuti. Ha doppiato anche Al Pacino (alternandosi con Giancarlo Giannini) nella trilogia de “Il padrino”, in “Serpico” e in “Scarface”.
L‘attore cubano/americano Tomás Milián, noto al pubblico italiano per la sua interpretazione di Nico Giraldi ed Er Monnezza nei vari film polizieschi degli anni ’70 e ’80, lo sceglie personalmente come doppiatore di se stesso per queste pellicole. Uno degli ultimi doppiaggi di Ferruccio Amendola è stato quello dell’attore comico americano Bill Cosby sia nella sit-com “I Robinson” che in “Cosby”.
La vita privata
L’indimenticabile doppiatore era sposato con Rita Savagnone, anche lei doppiatrice, da cui ha avuto tre figli: Claudio Amendola, attore come i genitori e altrettanto famoso, Federico e Silvia. Insieme l’hanno pianto il 3 settembre 2001 quando si è spento a Roma dopo una lunga malattia.