Nuove tensioni a Roma sul fronte dell'emergenza abitativa. Cuore della protesta è la periferia di Primavalle, quadrante nord-ovest della Capitale, dove le forze dell'ordine sono intervenute stamattina prima dell'alba per sgomberare uno stabile occupato da qualche anno in via Cardinal Capranica, laddove un tempo c'era una scuola. Gli occupanti, circa 200, stanno opponendo resistenza lanciando oggetti dalle finestre contro la polizia in assetto antisommossa, che ha risposto con gli idranti. Alcuni occupanti hanno inoltre incendiato dei copertoni creando un'enorme nuvola nera visibile a centinaia di metri di distanza e promettono di “resistere allo sgombero”. Attorno all'immobile le forse dell'ordine hanno creato un'ampia zona di protezione inaccessibile. Non lontanto dall'ex scuola occupata, attivisti di sinistra stanno sfilando in un corteo di solidarietà. Solo un gruppo di occupanti avrebbe accettato l'assistenza alloggiativa proposta.
Le reazioni politiche
“Ancora una volta a Roma si considera l'emergenza abitativa come una questione di ordine pubblico mentre è una drammatica questione sociale. Quello che sta accadendo a Primavalle non è accettabile”, dice il deputato Pd Matteo Orfini. Marco Visconti (FdI) chiede che il sindaco “garantisca l'accoglienza immediata in case famiglia dei bambini e di quanti siano in situazione di reale bisogno, ma nessuno sconto per chi mette a rischio la sicurezza“.
“Una vergogna”
La pensa come Orfini un rappresentante degli attivisti. “Qualcuno ha voglia di piantare una bandierina politica e si è militarizzato un quartiere ieri notte per sgomberare 78 famiglie e 80 bambini“. Così, all'Adnkronos, Luca Fagiano dei Movimenti per il diritto all'abitare. “Fino ad oggi gli occupanti sono stati contattati solo da sedicenti assistenti sociali che però non hanno offerto loro soluzioni, oggi che hanno per la primavolta un confronto con le istituzioni si procede lo stesso con una operazione pesante e rischiosa – continua Fagiano-. E' una vergogna, bisogna respingere queste politiche che trasformano i problemi sociali in un problema di ordine pubblico”.