Si chiamava Chira Mihai e aveva 51 anni, il cittadino di nazionalità rumena ucciso dalle fiamme dell'incendio divampato venerdì notte a Roma. Il rogo ha interessato dei camper parcheggiati nel piazzale 12 ottobre 1492 a Garbatella, non lontano da Eataly, per motivi ancora da chiarire. La vittima, un senzatetto, aveva trovato rifugio dal freddo notturno all’interno del camper. La vettura, non marciante, è poi risultata essere stata acquistata da un cittadino italiano e donata per dare riparo ai senzatetto: quell’area infatti, insieme al parcheggio antistante, ospita diverse roulotte adibite a dimore di fortuna per indigenti. Saranno i Vigili del fuoco e Carabinieri a determinare l’esatta dinamica dell’incendio che, da quanto si apprende, sarebbe divampato proprio dal camper che ospitava Mihai. I Vigili del fuoco, subito intervenuti sul posto, hanno dovuto lavorare diverse ore per spegnere le fiamme. Nel rogo sono stati coinvolti anche altri camper presenti nell’area: nello specifico, il fuoco ha coinvolto almeno sei vetture di cui tre sono andate completamente distrutte. Il corpo della vittima è stato individuato ed estratto dalle lamiere completamente carbonizzato. Le cause del rogo sono ancora da chiarire: al momento non si esclude che possa essersi trattato di un incidente, ma rimangono aperte tutte le piste. Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia Eur.
Il precedente
E' questo solo l'ultimo caso di un clochard morto in un rogo divampato in dimore e alloggi di fortuna, senza le necessarie norme di sicurezza. Lo scorso 23 dicembre, scrive rainews.it, il corpo carbonizzato di un 59enne di origini marocchine, senza fissa dimora, è stato trovato nel centro di Asti dai Vigili del fuoco, intervenuti per domare un incendio divampato in una palazzina in ristrutturazione. Secondo la ricostruzione, l'uomo aveva trovato rifugio dal freddo nell'edificio fatiscente già da diverso tempo. Il rogo sembra sia stato causato da lui stesso nel tentativo di scaldarsi con un fuoco di fortuna, acceso nella stanza dove dormiva. All'interno dell'edificio c'erano infatti indumenti, spazzatura e materassi, tutto materiale facilente infiammabile. Lo stabile non era occupato da nessun altro, oltre alla vittima, e le fiamme non hanno procurato danni agli edifici vicini.