Almeno tre bambini sono stati uccisi negli ultimi dieci giorni e altre decine sono rimasti gravemente feriti durante gli scontri che stanno infiammando la Striscia di Gaza. Nella zona, infatti, sono in corso una serie di manifestazioni popolari che fanno parte della “Grande marcia del ritorno”, protesta che dovrebbe culminare il prossimo 15 maggio.
L'appello dell'Unicef
“I bambini di Gaza vivono da molti anni in condizioni estremamente drammatiche“, ha affermato Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa, condannando fortemente tutti gli atti di violenza contro i minori. Nella Striscia di Gaza, infatti, 1 bambino su 4 ha bisogno di sostegno psicosociale e più della metà dei bambini dipende dagli aiuti. “E' necessario che tutti gli attori di tutte le parti mettano al primo posto la protezione dei bambini. Non dovrebbero mai essere oggetto di violenza e non devono essere messi a rischio o incoraggiati a partecipare alla violenza“.
La situazione critica nella Striscia di Gaza
Il Fondo delle Nazioni Unite per l'Infanzia ha sottolineato che questi ultimi sviluppi aggravano ulteriormente la crisi nella Striscia dove, da quasi un anno le famiglie hanno elettricità per meno di cinque ore al giorno. “Tra i giovani, che nell'ultimo decennio hanno vissuto tre grandi cicli di conflitti armati, la disoccupazione è superiore al 60%. Solo il 10% delle famiglie della Striscia di Gaza ha un accesso regolare e diretto all'acqua potabile. Un bambino su quattro (250.000) ha bisogno di sostegno psicosociale a causa di traumi subiti e più della metà dei bambini dipende da una qualche forma di assistenza per la propria sopravvivenza quotidiana”.