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Accordo sui visti con la Russia, l’Ue è pronta allo stop

Il Financial Times cita fonti comunitaria: l'Ue potrebbe sospendere l'accordo sui visti, limitando l'accesso per i russi all'area Schengen

Nuovo colpo di frusta in arrivo dall’Unione europea nei confronti della Russia. Secondo quanto riferito dal Financial Times, infatti, Bruxelles sarebbe pronta a sospendere l’accordo sui visti con Mosca, nel tentativo di limitare il numero dei permessi di viaggio emessi. Una mossa non estemporanea ma che, in caso, assumerebbe la fisionomia di una reazione rispetto alla minaccia, arrivata da alcuni Paesi dell’Est Europa, di chiudere i confini ai turisti russi. In modo peraltro unilaterale. Qualche Paese, in realtà, si era mosso già all’indomani dell’invasione russa in Ucraina. La Repubblica Ceca e la Polonia ad esempio, che hanno stoppato l’emissione dei visti russi poco dopo l’inizio della guerra. Cosa che non è successa, invece, in altre Nazioni, che hanno consentito ai russi di continuare liberamente a circolare all’interno dell’area Schengen.

L’Ue e i visti ai russi

I ministri degli Esteri dei Paesi Ue, tuttavia, sarebbero pronti a fare marcia indietro. Anche se, per ora, non sono arrivate conferme ufficiali in tal senso. Secondo quanto riferito dal Financial Times, citando un funzionario europeo, “non è appropriato per i turisti russi girare per le nostre città. Dobbiamo inviare un segnale alla popolazione russa che questa guerra non è ok, non è accettabile”. Stretta che potrebbe arrivare già martedì prossimo, durante il vertice dei ministri previsto a Praga. Da lì potrebbero, in ogni caso, giungere le prime indicazioni concrete circa la concretezza reale di quanto riferito dal quotidiano finanziario. Al momento, tuttavia, “non c’è consenso sulle misure aggiuntive che Bruxelles potrebbe adottare per ridurre il numero di visti dell’Ue da rilasciare ai russi o per interromperne del tutto il rilascio o su altre proposte, come l’estensione di qualsiasi divieto ai bielorussi”.

Le conseguenze

Alcune sospensioni parziali erano arrivate già a febbraio, a fronte di un accordo stipulato ormai nel 2007. Con un allargamento dello stop, sarebbe di fatto sospeso il trattamento preferenziali di cui, finora, hanno beneficiato i russi alla richiesta di un visto per l’accesso ai Paesi dell’Unione europea. Entrare nei 27, in sostanza, diventerebbe una pratica decisamente complessa a livello burocratico, oltre che più esosa. L’Alto rappresentante per la politica estera comunitaria, Josep Borrell, ha spiegato che il blocco dovrà essere in qualche modo selettivo, sposando in qualche modo la linea di Paesi come la Germania, contrari a un divieto totale. Più propensi, invece, i Paesi baltici, attraverso i quali transitano numerosi russi a seguito della sospensione dei voli tra il loro Paese e l’Unione europea.

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