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Torino, giovane detenuto si toglie la vita in carcere

L'uomo, a quanto ha appreso l'associazione Antigone, era recluso da due giorni dopo essere stato arrestato

Si aggiorna il triste bilancio dei suicidi in carcere nel nostro Paese. Il settantaduesimo dall’inizio dell’anno è quello di giovane detenuto di origine africana che si è tolto la vita nel penitenziario di Torino Lorusso e Cotugno. Ne ha dato notizia l’associazione Antigone. “È una tragedia umana e sociale“, ha commentato il sindaco torinese Stefano Lo Russo. “la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere”, così in una nota Donato Capece, segretario generale del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe).

Cos’è successo

Un giovane detenuto di origine africana si è tolto la vita stamattina nel carcere di Torino impiccandosi nella sua cella. A quanto appreso da Antigone, il giovane era recluso da due giorni dopo essere stato arrestato per aver tentato di rubare un paio di cuffie.

Capece (Sappe): “Morte di un detenuto sconfitta per lo Stato”

“Come sapete, abbiamo sempre detto che la morte di un detenuto è sempre una sconfitta per lo Stato“, così Capece del Sappe sul suicidio di un giovane detenuto avvenuto nel carcere di Torino. Per il segretario generale, “la via più netta e radicale per eliminare tutti questi disagi sarebbe quella di un ripensamento complessivo della funzione della pena e, al suo interno, del ruolo del carcere. Anche la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di polizia penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni”, nella nota. Poi l’appello al nuovo Guardasigilli: ” Chiedo al neo ministro della Giustizia Carlo Nordio un netto cambio di passo sulle politiche penitenziarie del Paese”.

Il sindaco di Torino

“È una tragedia umana e sociale”, il commento del sindaco di Torino in merito al suicidio di un giovane detenuto, questa mattina, nel carcere Lorusso e Cutugno. “Ogni vita persa durante la custodia dello Stato – spiega il primo cittadino – ci impone una riflessione seria e approfondita sul sistema penitenziario. Da più parti vengono sollevate criticità del carcere, a partire dalla Garante dei detenuti della Città di Torino. Oggi siamo al 72esimo suicidio in cella, una realtà che non possiamo ignorare, che il paese deve affrontare”. Secondo Lo Russo servono strutture migliori, organizzazione degli spazi idonei per una giusta detenzione: “Non esiste giustizia senza un sistema penitenziario rispettoso della certezza della pena che non rinunci alla riabilitazione sociale del detenuto”.

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