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Il 14 giugno la beatificazione di Sandra Sabattini

La beatificazione della venerabile Sandra Sabattini avverrà nel corso della solennità del Corpo e Sangue di Cristo, il 14 giugno, alle ore 17, presso la Fiera di Rimini. A dare l’ufficialità del luogo e dell’ora è il vescovo di Rimini, mons. Francesco Lambiasi. Sandra – che faceva parte della Comunità papa Giovanni XXIII – sarà la prima fidanzata santa ammessa all’onore degli altari. Vi arriva dopo una causa durata 13 anni. La scelta della Fiera riminese è dettata da due motivi: accogliere le migliaia di fedeli che sono attesi e dare la più ampia possibilità ai membri dell’Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII (Apg23), che si trovano in carrozzina o con handicap e disabilità fisiche, di poter partecipare nella maniera migliore possibile a quella che sarà una festa per la diocesi e tutta la comunità riminese. La fase diocesana del processo, avviata nel 2006, si è chiusa il 6 dicembre 2008. Il 2 ottobre 2019 Papa Francesco ha promulgato il decreto riguardante la beatificazione di “Alessandra (Sandra) Sabattini, laica”.

Sandra

Il vescovo di Rimini, esprimendo gioia per l’evento della beatificazione che segnerà in modo marcato e indelebile il cammino della Chiesa di Rimini, ha voluto ringraziare la Comunità Papa Giovanni XXIII, pienamente coinvolta nella preparazione dell’evento, e ha manifestato cordiale riconoscenza al clero, alle comunità parrocchiali, alle comunità di vita consacrata, alle varie associazioni e movimenti, al gruppo promotore, alle istituzioni pubbliche e ai tanti volontari che si stanno dedicando a far conoscere la figura e il messaggio di Sandra, attraverso mostre, testimonianze e pubblicazioni. In occasione della ufficialità del luogo e ora della beatificazione della Venerabile Sandra, il Vescovo di Rimini ha inviato una Lettera alla Comunità Diocesana. In essa traccia in maniera sintetica alcuni tratti del carisma della prossima Beata, e invita la Comunità a orientare questi quattro mesi che separano dalla beatificazione come un cammino di avvicinamento utile e prezioso. Ritengo che la figura di Sandra possa essere segnalata come icona credibile e attraente della santità della porta accanto, compresa da Papa Francesco come 'la santità di quelli che vivono vicino a noi e sono un riflesso della presenza di Dio'”, ricorda il Vescovo Lambiasi in un passo della Lettera, “non occorrono esperienze eccezionali di impegno ascetico o di contemplazione mistica. Alla nostra cara Sandra è bastata la trama di una vita ordinaria, tessuta di fede viva, sostenuta da una preghiera intensa e diffusa”.

Biografia

Nata a Riccione il 19 agosto 1961, Sandra Sabattini ha respirato la fede fin da piccola e ancor più quando, insieme ai genitori ed al fratellino, va a vivere nella canonica dello zio prete, don Giuseppe Bonini, a Misano Adriatico, e di seguito a Rimini, nella parrocchia di San Girolamo. A 12 anni incontra don Oreste Benzi e la comunità “Papa Giovanni XXIII”; due anni dopo già partecipa ad un soggiorno per adolescenti sulle Dolomiti con disabili gravi, dal quale ritorna con le idee chiare: “Ci siamo spezzati le ossa, ma quella è gente che io non abbandonerò mai”. Si spende nel servizio per i disabili e per i tossicodipendenti, e va a cercare i poveri di casa in casa. Nel 1980, dopo il diploma di maturità scientifica a Rimini, si iscrive alla Facoltà di Medicina all’Università di Bologna. Uno dei suoi sogni è di essere medico missionario in Africa. Fidanzata con Guido Rossi dall’agosto 1979, anch’egli membro della Papa Giovanni; insieme vivono una relazione improntata ad un amore tenero e casto, alla luce della Parola di Dio. Dirà Sandra: “Oggi c’è un’inflazione di buoni cristiani, mentre il mondo ha bisogno di santi”. Il 29 aprile 1984, ad Igea Marina, mentre si reca ad un incontro della Papa Giovanni, viene investita da una macchina, entra in coma e muore il 2 maggio successivo. È stato accertato un miracolo dovuto alla intercessione della giovane riminese, e così la Venerabile è stata iscritta da Papa Francesco tra i beati: le persone a lei devote o la gente della diocesi di origine possono pregarla con fiducia e imitarla con frutto.

 

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