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sabato Marzo 22 2025

QUINTO COMANDAMENTO
NON UCCIDERE

Eโ€™ unโ€™Italia lacerata, spaccata in due, quella che ci consegna lโ€™ultima notizia di cronaca di questi giorni. Rabbia e insicurezza, giustizia e perdono, vita e morte sono al centro di un confronto che spazia dai giornali alla piazza virtuale del web. Non รจ solo una separazione tra innocentisti e colpevolisti, ma un segnale preciso di quanto sia pericolosamente instabile la societร  moderna, dove il concetto del bene e del male spesso si sovrappongono.

Alla base di questo nuovo corto circuito sociale cโ€™รจ la vicenda del benzinaio veneto che รจ intervenuto, martedรฌ scorso, con un fucile per fermare una rapina in gioielleria che rischiava di trasformarsi in carneficina. Ora รจ indagato per eccesso colposo di legittima difesa. Ha sparato in aria, Graziano Stacchio, per mandare via i rapinatori. E loro sono fuggiti, ma non prima di sparare a loro volta allโ€™impazzata, fortunatamente non hanno colpito altro che macchine parcheggiate. Erano 4 e si sono messi alla guida, ma dopo 200 metri lo schianto: lโ€™uomo che guidava รจ morto, sul colpo o, piรน probabilmente, รจ morto poco prima di sbattere contro un albero.

Le sue prime dichiarazioni sono state: โ€œNon sento di averlo ucciso, dovevo difendermiโ€. A poco tempo dallโ€™evento i suoi sentimenti sono perรฒ mutati: โ€œPenso ai figli di quellโ€™uomo โ€“ รจ il suo sfogo nel giorno in cui ha saputo che gli รจ stata assegnata una scorta โ€“ Mi fa male pensare a loro. A volte mi dico che ho fatto bene, poco dopo cado nello sconfortoโ€.

La famiglia della vittima, Albano Cassol, nomade di 41 anni, vede la cosa dal suo punto di vista: la compagna Cristina, incinta, e suo padre Diego, non escludono di costituirsi parte civile nellโ€™eventuale processo: โ€œChi ha sbagliato, sia sparando, sia con parole esagerate, deve pagareโ€. Ecco un altro punto della vicenda: non si parla solo della morte, ma dei giudizi. Perchรฉ il fatto che fossero nomadi ha innescato immediatamente la sentenza di pubblica condanna; ma loro replicano, chiedono che i politici la smettano di โ€œattaccarliโ€ perchรฉ sono nati a Montebelluna, o a Treviso, o a Vicenza: โ€œSiamo anche noi razza Piaveโ€, sintetizzano.

Razza. Una parola che da tempo non si sentiva piรน nel vocabolario comune, e che oggi รจ tornata dโ€™attualitร , complice la crisi economica, con tutto il suo retropensiero maledetto. Ma se possibile la questione รจ ancora piรน complessa: โ€œLa cosa piรน grave โ€“ commenta Igor Gelarda Dirigente Nazionale del Sindacato di Polizia Consap โ€“ รจ che il rapinatore aveva un curriculum criminale di tutto rispetto: contava una sfilza di precedenti per reati contro il patrimonio, ma anche furti e rapine, con sparatorie. Precedenti di rapine a mano armata in banca e in altre attivitร  commerciali, con folli fughe in auto. Cosa ci faceva libero?โ€ Ecco un altro tema sensibile: la Giustizia, ossia la capacitร  dello Stato di utilizzare gli strumenti che ha, non solo per reprimere ma anche per prevenire. Una prospettiva che la gente ormai percepisce come unโ€™utopia, nonostante la buona volontร  delle forze dellโ€™ordine.

Ecco allora che si aggiunge alla terribile vicenda, la decisione della gioielleria Zancan โ€“ che ha giร  subito una rapina nel 2013 da un milione di euro โ€“ di chiudere i battenti: โ€œCon questa violenza criminale non si puรฒ andare avanti โ€“ ha dichiarato il titolare โ€“ Non basta la crisi da sola, anche la paura della criminalitร  uccide la nostra economiaโ€.

Altri posti di lavoro persi, altra disperazione che fa montare la rabbia. In un contesto simile tutto si offusca: la ragione e il torto, vittime e carnefici. Intendiamoci: non cโ€™รจ motivo al  mondo che giustifichi lโ€™atto di uccidere, ma proprio il fatto che questo principio assoluto venga messo in discussione per paura, rabbia, esasperazione, รจ il sintomo piรน preoccupante di quanto sia malata la societร  attuale.

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