Papa Francesco ha aperto la Porta Santa al carcere di Rebibbia, un gesto simbolico voluto fortemente del Pontefice per coinvolgere tutta la popolazione carceraria del mondo nel Giubileo della speranza.
La celebrazione
Il Papa ha varcato la Porta Santa a piedi (e non sulla sedia a rotelle come era accaduto nella basilica di San Pietro). Accanto a lui il vescovo ausiliare di Roma mons. Benoni Ambarus. “Ho voluto che la seconda Porta Santa fosse qui, in un carcere. Ho voluto che ognuno di noi, che siamo qui dentro e fuori, avessimo la possibilità di spalancare le porte del cuore e capire che la speranza non delude“, ha detto il Papa prima di varcare la Porta Santa ed entrate nella cappella del carcere di Rebibbia dove si tiene la messa. Presenti alla celebrazione, dentro la cappella, circa trecento detenuti e il personale della polizia penitenziaria.
La speranza non delude
“La speranza non delude mai”, “pensate bene a questo”, “anche io devo pensarlo perché nei momenti brutti uno pensa che tutto è finito, che non si risolve niente ma la speranza non delude mai”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa nel carcere di Rebibbia dove ha aperto la Porta Santa del Giubileo. “A me piace pensare la speranza come l’àncora che è sulla riva e noi con la corda siamo sicuri“. “Non perdere la speranza: è questo il messaggio che voglio darvi, dare a tutti noi, io il primo” perché “la speranza mai delude“.
La porta del cuore
Il Papa, nell’omelia della messa nel carcere di Rebibbia, dove ha aperto la Porta Santa, ha invitato tutti a tenere “le finestre spalancate, le porte spalancate, soprattutto la porta del cuore. Quando il cuore è chiuso diventa duro come una pietra, si dimentica della tenerezza, anche nelle situazioni più difficili, ognuno di noi ha la propria”. Quindi ha ripetuto l’invito a tenere “sempre il cuore aperto”. “Spalancate le porte del cuore, ognuno sa come farlo, ognuno sa dove la porta è chiusa o semichiusa, ognuno sa”. Riferendosi alla Porta Santa del carcere, il Papa ha spiegato: oggi “abbiamo spalancato questa”, “questo è un segnale della porta del nostro cuore”.
Il ministro
E’ presente anche il ministro della Giustizia Carlo Nordio alla messa nel carcere di Rebibbia celebrata da Papa Francesco per l’apertura della Porta Santa. Presente anche il Capo del Dap Giovanni Russo che nei giorni scorsi ha presentato le dimissioni. Ci sono anche Alessandro Diddi, pg del tribunale vaticano, e il cardinale José Tolentino de Mendonca, Prefetto del Dicatsero della Cultura.
Fonte Ansa