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Nuove scosse nel Maceratese, Renzi: “Italia più forte del terremoto”

Una scossa di magnitudo 4.4 è stata avvertita distintamente in un Maceratese ancora sconvolto dai due eventi sismici di 5.4 e 5.9 che hanno gravemente danneggiato Visso, Ussita e altri paesi della Valnerina.

Al lavoro

“Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto” ha riferito la Protezione civile marchigiana dopo le prime due scosse. “Difficile parlare di un aggravamento. E’ un secondo terremoto: la zona che in parte era stata già provata ora è in una situazione di estrema gravità” ha detto il capo della Pc locale, Cesare Spuri.

Sfollati

Centinaia le persone da sfollare. Solo a Camerino in 700 hanno trovato ospitalità in due centri allestiti per l’emergenza. L’unica vittima, al momento, è un uomo di 73 anni, morto per un infarto provocato dallo spavento. Per il resto non risultano morti o feriti in modo grave, ma a decine si sono presentate negli ospedali per lesioni varie, malori o crisi di panico.

Zone critiche

Le situazioni di maggiore difficoltà, mentre sono tuttora in corso i sopralluoghi, sono a Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nera, Muccia, Pieve Torina, San Ginesio, Camerino, Caldarola, in pratica tutti i comuni dell’area epicentrale, dove, rileva Spuri, si sono avuti nuovi crolli, di edifici che erano agibili prima delle potenti scosse di ieri. “Il centro di Visso – esemplifica il capo della Protezione civile – non può accogliere più nessuno”.

I danni

Crolli vengono segnalati ovunque: a Caldarola è venuto giù il portale di una chiesa, ma anche ad Amandola, nel Fermano, è crollato il timpano della chiesa del Convento delle suore benedettine. Desta poi preoccupazione la frana che isola la frazione di Peracchia, ad Acquasanta Terme. I vigili del fuoco stanno cercando di raggiungere le persone rimaste isolate, fra cui il vice sindaco di Acquasanta Gigi Capriotti.

Arriva Renzi

A Camerino, per visitare i luoghi colpiti, è arrivato anche Matteo Renzi. “Il terremoto ci sta mettendo a dura prova – ha detto il premier – ma l’Italia c’è, non lascia soli i cittadini, siamo più forti e ce la faremo. Chiediamo al Parlamento, nel pieno rispetto dei ruoli, di fare più veloce possibile per approvare il decreto sul terremoto perché lì ci sono le risorse e gli strumenti per mettersi a lavorare subito”.

No alle tende

Il capo del governo ha invocato “un intervento strutturale. Lo dobbiamo spiegare bene all’Italia, all’Europa, a tutti. Come stiamo facendo ad Amatrice non dobbiamo lasciare che il riflettore si spenga su questi luoghi e cada l’attenzione della politica”. Per Camerino e gli altri comuni coinvolti l’impegno del governo “è no alle tende, non ci prendiamo in giro”. Nei centri interessati dal sisma del 24 agosto “abbiamo messo un po’ di tempo a convincere tutti a lasciare le tende”, ha aggiunto Renzi, Ma ora “non possiamo immaginare di fare l’inverno in tenda”, si devono trovare subito soluzioni alternative, come alberghi o casette di legno.

Stato d’emergenza

Intanto il consiglio dei Ministri ha esteso lo stato di emergenza per il nuovo terremoto e ha stanziato con un decreto 40 milioni. “Confermo l’impegno del Governo: ricostruiremo tutto, compresi i nuovi danni prodotti da queste ultime scosse. I cittadini sappiano che non sono soli e avranno lo Stato a sostegno della ricostruzione intera, per quanto riguarda le case, gli edifici pubblici ed il patrimonio artistico” ha detto il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani.

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