Interviene anche l’Opac sul caso di Aleksej Navalny, l’oppositore politico di Vladimir Putin appena uscito dall’odissea dell’avvelenamento. Secondo l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche, nelle analisi effettuate sul leader d’opposizione russa sarebbe emerso un agente nervino. Indicato come simile al Novichok. Un’indicazione che sarebbe arrivata a seguito delle indagini effettuate sui campioni di sangue e di urine di Navalny: l’agente è stato definito “un inibitore della colinesterasi“, simile ad alcune componenti del Novichok che rientrano fra le sostanze messe al bando dall’Opac.
Navalny e Skripal
Una rivelazione che, oltre ad alimentare nuovamente il dibattito sulla reale presenza della sostanza tossica nelle analisi di Navalny, avvicina ulteriormente il caso a quello di Sergeij Skripal. L’ex agente segreto sovietico avvelenato nel Regno Unito proprio in virtù del contatto con il Novichok in un centro commerciale di Salisbury. Skripal, assieme a sua figlia Yulia, aveva trascorso diversi mesi in ospedale prima di riprendersi, mentre a Navalny è bastata una degenza più breve per essere dimesso. A ogni modo, Novichok o meno, l’oppositore si era detto sicuro, una volta uscito dall’ospedale, che dietro la sua disavventura ci fosse il Cremlino. “Io affermo che c’è Putin dietro questo crimine, non ho altre versioni di quel che è successo”.
Novichok e dossier internazionali
Del resto, il caso Navalny aveva fatto irruzione a gamba tesa nelle questioni internazionali che riguardano da vicino la Russia di Putin. Da un lato per il coinvolgimento diretto della Germania, dove Navalny è stato ricoverato, in primissima linea sulla questione Nord Stream 2. Dall’altro per le indagini in corso per capire se, davvero, l’oppositore russo sia stato avvelenato da Novichok. Un rilevamento che farebbe tutta la differenza del mondo, poiché significherebbe la presenza di una sostanza tossica vietata sul territorio europeo. Un ulteriore elemento che avvicinerebbe la questione Navalny al caso Skripal. Con la differenza che, ora, in ballo ci sono dossier di rilevanza internazionale. Non solo affari interni.