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L’Italia torna in sella

Serviva vincere, per tanti buoni motivi, e l’Italia ha vinto. Importante, non tanto per il terzo posto conquistato in questa final four di Nations League, quanto perché battere il Belgio, primo nel ranking Fifa, ha il suo valore. Azzurri quinti con alle spalle Argentina, Portogallo e Spagna, con le Furie Rosse che un passo in avanti lo hanno fatto mercoledì scorso battendo proprio gli Azzurri in semifinale. E poi serviva per accrescere l’autostima. L’Italia la qualificazione al mondiale la deve ancora conquistare e decisive saranno le prossime due gare. La vittoria della Svizzera contro l’Irlanda del Nord tiene aperte le porte della qualificazione diretta. Elvetici a -3 dagli azzurri, ma potranno pareggiare il conto martedì quando affronteranno la Lituania. Differenza reti che al momento premia l’Italia (+6) che significa che a parità di punti, la differenza reti potrebbe essere decisiva. Fondamentale sarà vincere il girone (12 novembre all’Olimpico contro la Svizzera, tre giorni dopo chiusura a Belfast contro l’Irlanda del Nord) ed entrare come testa di serie. Dunque, 2-1 al Belgio, con risultato concentrato nella ripresa per effetto del gran gol di Barella e del raddoppio di Berardi su calcio di rigore, mentre il gol del Belgio è arrivato… in contropiede a quattro dalla fine con De Ketelaere. Bene così. Italia che chiude terza, ma i fattori importanti, come detto, erano altri.

Raspadori prima punta, tornano Locatelli e Pellegrini

Cinque cambi per Roberto Mancini che ridisegna la sua Italia: dentro Acerbi centrale accanto al confermato Bastoni. Esterni certi nei nomi di Dio Lorenzo ed Emerson Palmieri. Tra i pali Donnarumma, quest’oggi con la fascia da capitano. Due novità in mezzo: accanto a Barella, dentro Locatelli e Lorenzo Pellegrini e altre due novità in prima linea. Raspadori va a fare la punta di riferimento, con accanto Berardi e il confermatissimo Chiesa. Panchina per Chiellini, Verratti, Jorginho, Insigne e Bernardeschi. Nel Belgio out Lukaku ed Eden Hazard, panchina per De Bruyne, con il ct Martinez (3-4-1-2), che si affida a Courtois tra i pali, Alderweireld, Denayer e Vertonghen dietro. Saelemaekers, Witsel, Tielemans, Castagne intermedi, con Vanaken e Carrasco alle spalle di Batshuayi. Direzione di gara affidata al serbo Jovanovic.

Zero gol, ma buone giocate

Italia e Belgio si inginocchiano prima del calcio d’inizio nella lotta contro il razzismo. I ritmi non sono alti, ma l’Italia prova a fare la partita, con il Belgio sempre attento e pronto a ripartire in controgioco. L’Italia fa girare la palla cercando il varco giusto. Ci prova Berardi, bravo Courtois a chiudere lo specchio. Occasioni poche, una capita sui piedi del milanista Saelemaekers che raccoglie un cross dalla destra di Batshuayi e da dentro l’area spara un destro che centra l’incrocio dei pali. Gran lavori di Bastoni dietro che deve arrotare i bulloni per frenare lo slancio di Batshuayi. L’Italia si fa apprezzare attraverso il solito gioco che mette sempre pressione alle retroguardia belga. E sul finire di prima frazione, ghiotta palla gol per gli Azzurri con Berardi che innesca Chiesa, destro ad incrociare sul secondo palo, miracolo del portiere del Real Madrid che devia in angolo. Tutto qui il primo tempo, ma buona Italia.

Barella-Berardi, l’Italia mette la freccia

Il tempo di riprendere a giocare e l’Italia mette il muso avanti. Barella raccoglie un centro da calcio d’angolo e calcia al volo col destro, palla bassa, Courtois stavolta può nulla. Italia avanti con lo stesso marcatore che aveva sbloccato la partita di Monaco sempre contro il Belgio nei quarti di Euro 2020. Cambio per il Belgio con Martinez che richiama Tielemans e Saelemaekers per fare posto a De Bruyne e Ketelaere. Batshuayi fa capire che il Belgio c’è e non molla, scavalca Donnarumma ma a salvare l’Italia ci pensa la traversa. Capovolgimento di fronte e l’Italia raddoppia. Chiesa punta Castagne, contatto, lo juventino va a terra. Rigore. Dal dischetto trasforma Berardi per il 2-0 Italia.

Accorcia De Ketelaere

Mancini cambia: subito Kean per Raspadori, poi dentro Jorginho e Cristante al posto di Barella e Pellegrini. Si esalta Donnarumma sul sinistro al volo di Alderweireld da dentro l’area. Applausi per il portiere azzurro. L’Italia molla un po’ la presa forte del doppio vantaggio e il Belgio ne approfitta per avanzare il baricentro e rendersi ancora pericoloso. Stavolta tocca a Carrasco, piazzato dal limite, centrare il palo. E’ il terzo legno della squadra di Martinez colpito oggi. L’Italia si fa trovare scoperta, col Belgio che continua a spingere e alla fine trova il gol a quattro dalla fine con De Ketelaere con gli azzurri che incassano uno sciocco contropiede. Bravo De Bruyne a trovare il corridoio giusto per innescare il compagno che a tu per tu con Donnarumma, lo fulmina sul primo palo: 2-1. Ultimi cambi, da una parte e dall’altra prima del fischio finale, con Bernardeschi e Insigne al posto di Chiesa e Berardi al tramonto del match. Quattro di recupero, succede nulla. E vince l’Italia. Ci voleva.

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