Il 5 settembre 1972 11 atleti olimpionici israeliani furono uccisi da un commando palestinese a Monaco di Baviera, nell’allora Germania Ovest, dove si tenevano le Olimpiadi. La prima edizione dei giochi olimpici nel Paese dopo quella del 1936. A mezzo secolo da quel giorno, il presidente della Repubblica federale tedesca Frank-Walter Steinmeier ha dichiarato “chiedo perdono a nome della Germania” ai parenti delle vittime. Pochi giorni fa Berlino ha annunciato un accordo di risarcimento di 28 milioni di euro ai parenti delle vittime e la creazione di una commissione di storici tedeschi e israeliani che dovranno analizzare di nuovo quanto accaduto.
La commemorazione
Il capo dello Stato tedesco ha parlato alla presenza del presidente israeliano Isaac Herzog e dei parenti delle vittime. Steinmeier li ha ringraziati: “Senza tutti voi, senza i parenti, senza la presenza dello Stato di Israele, non potrei immaginare una commemorazione dignitosa“. Il presidente tedesco ha sottolineato come la Germania abbia nel 1972 tradito l’incredibile fiducia data da chi, da Israele, era venuto a partecipare ai Giochi Olimpici nel “paese dei colpevoli dei crimini contro l’umanità della Shoah”. Nel suo discorso, Steinmeier ha anche ricordato il poliziotto tedesco ucciso durante il fallito tentativo di liberazione degli atleti israeliani.
Steinmeier: “Il nostro Paese non è stato pronto”
“Gli atleti israeliani non sono stati sicuri, non sono stati protetti, sono stati uccisi da terroristi nel nostro Paese. Il nostro Paese non è stato pronto“, ha detto oggi a Fuerstenfeldbruck, l’aeroporto dove persero la vita nove degli 11 atleti israeliani, cinque uomini del gruppo armato palestinese Settembre nero e un poliziotto tedesco, il capo dello Stato, alla cerimonia di commemorazione per la strage delle Olimpiadi di Monaco 1972.
“Chiedo perdono”
“Vi chiedo perdono come Capo di Stato di questo Paese e a nome della Repubblica federale di Germania, chiedo perdono per la mancanza di protezione degli atleti israeliani ai Giochi Olimpici di Monaco e per la mancanza di chiarimenti successivi su come sia stato possibile quello che è successo“, ha detto Steinmeier, sottolineando così anche l’importanza di un ulteriore chiarimento dei fatti del 1972, previsto dal nuovo accordo con i familiari degli uccisi.