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MOGHERINI ALL’ONU: ECCO IL PIANO UE SUI MIGRANTI

Sembra sia quasi pronta la svolta europea sulle strategie per l’immigrazione. L’Alto rappresentante della politica estera, Federica Mogherini, anticipa oggi il piano, durante la prima riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, per sensibilizzare i membri permanenti non europei in vista dell’altra partita decisiva che si giocherà al Palazzo di Vetro, cioè la discussione sul mandato della missione nelle acque libiche per combattere contro i trafficanti e distruggere i barconi “prima che siano usati”, come indicato nel vertice europeo straordinario.

L’Agenda per l’immigrazione preparata dal commissario Dimitri Avramopulos finalizzata dai capi di gabinetto approderà mercoledì sul tavolo del collegio dei commissari per l’approvazione. Quattro i pilastri su cui si fonda la strategia: aiuto ai Paesi di origine e transito di migranti, controllo delle frontiere a sud della Libia e nei Paesi limitrofi, missioni di sicurezza e difesa contro trafficanti e scafisti, infine – il più controverso – l’obbligatorietà della suddivisione dei profughi in base a un meccanismo di quote.

Questo punto prevede quote obbligatorie da stabilire in base alla ricchezza del Paese, al tasso di disoccupazione, ai numeri degli asili già concessi. La Commissione ha deciso di invocare l’articolo 78.3 del Trattato di Lisbona, finora mai applicato: “Qualora uno o più Stati membri debbano affrontare una situazione di emergenza caratterizzata da un afflusso improvviso di cittadini di Paesi terzi, il Consiglio, su proposta della Commissione, può adottare misure temporanee a beneficio dello Stato membro o degli Stati membri interessati”, recita il testo. Grazie ad esso, la Commissione potrà mettere la questione delle quote su una ‘corsia preferenziale’, e il Consiglio dovrà approvarla a maggioranza, quindi il veto di alcuni non basterà a bloccare il provvedimento fortemente voluto dal presidente Jean Claude Juncker. Secondo Bruxelles, la valutazione d’emergenza già esiste, “perché sono i numeri a dirlo”. Centinaia di migliaia di richieste (130mila sbarchi in Italia nell’ultimo anno e oltre 200mila richieste di asilo previste in Europa) sono “sicuramente un’emergenza”, secondo l’esecutivo Ue. Nella bozza che circola, i numeri dei rifugiati da ricollocare non sono ancora specificati. La forbice va da 5000 a 20mila, ma Avramopoulos spera che ci si avvicini molto più al secondo che al primo.

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