“Una grande prova della maggioranza”. Così il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito l’approvazione di entrambe le Camere alla Nota di aggiornamento al Def. Un via libera arrivato con 165 e 164 voti favorevoli al Senato (frutto di due votazioni) e 325 alla Camera, utili a dare l’ok complessivo alla risoluzione di maggioranza. Con numeri più risicati al Senato ma comunque sufficienti a incassare il parere favorevole. Anche perché, in qualche modo, il rotto della cuffia a Palazzo Madama era stato messo in conto. La vera incognita, riguardava i senatori assenti per malattia. “Dopo l’approvazione della relazione sugli indirizzi del recovery fund – ha detto il presidente della commissione Bilancio della Camera Fabio Melilli – oggi un’altra giornata importante. Ora ci attende l’appuntamento della legge di Bilancio su cui cominceremo a lavorare nei prossimi giorni”.
Nadef in numeri
Un capitolo comunque importante quello della Manovra, in una fase in cui il governo, attraverso la risoluzione, ha fatto richiesta di maggiori risorse per scuola e sanità. Letta in numeri, la Nadef porta il deficit 2021 al 7% del Pil, preventivando ulteriori spese (complessivamente 22 miliardi di euro) destinate al fronteggiamento dell’emergenza sanitaria. Di conseguenza, sul piano del debito si parla di una salita al 158% del Pil il quale, il prossimo anno, dovrebbe crescere di un 6%. “Peccato per l’astensione delle opposizioni che hanno perso un’altra occasione – ha detto il senatore Pd, Alan Ferrari -. La loro sostanziale contrarietà allo scostamento di bilancio significa che non vogliono mettere altre risorse per sostenere la nostra economia”.