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ISS: “Nei non vaccinati 60-79enni, la mortalità è fino a 4 volte superiore”

Iss: "Per gli over 80, il tasso di mortalità risulta sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster"

L’efficacia del vaccino (riduzione percentuale del rischio nei vaccinati rispetto ai non vaccinati), a partire dal 3 gennaio 2022, periodo di prevalenza Omicron, nel prevenire i casi di malattia severa nella popolazione complessiva è pari al 68% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo e all’81% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster.

Nella fascia over 80 è pari al 81% nei vaccinati con ciclo incompleto o completo; all’88% nei soggetti vaccinati con dose aggiuntiva/booster; al 91% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster entro 120 giorni; all’80% nei soggetti vaccinati con 2/a dose booster da oltre 120 giorni. Lo rileva il Report esteso dell’Istituto superiore di Sanità con i dati aggiornati sull’efficacia del vaccino anti-Covid.

Allarme ISS: “Nei non vaccinati 60-79enni, la mortalità è fina a 4 volte superiore”

Nella popolazione di età 60-79 anni, per i non vaccinati il tasso di mortalità risulta tre volte più alto rispetto ai vaccinati con booster e quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con quarta dose da meno di 120 giorni. Lo rileva il Report esteso dell’Istituto superiore di Sanità con i dati aggiornati sull’efficacia del vaccino anti-Covid. Sempre nella stessa fascia di età, il tasso di ospedalizzazione (periodo 2 dicembre 2022-1 gennaio 2023) risulta quasi due volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e più di tre volte più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni; per i ricoveri in terapia intensiva risulta più di due volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster e quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con 2° dose booster da meno di 120 giorni.

Per gli over 80, il tasso di mortalità (25 novembre-25 dicembre 2022) risulta sei volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, e rispettivamente dieci volte e mezzo e più di cinque volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e da oltre 120 giorni. Nella stessa fascia di età il tasso di ospedalizzazione (2 dicembre 2022-1 gennaio 2023) risulta quasi quattro volte più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, quasi sei volte più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e tre volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da oltre 120 giorni; per i ricoveri in terapia intensiva quattro volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con dose addizionale/booster, cinque volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da meno di 120 giorni e quattro volte e mezzo più alto rispetto ai vaccinati con 2/a dose booster da oltre 120 giorni.

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