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sabato 25 Gennaio 2025

ISRAELE E PALESTINA TRA RAZZI E NEGOZIATI

Armati gli uni contro gli altri. Distanti, non solo sul campo di battaglia, ma anche sulle ipotesi diplomatiche. Tra israeliani e palestinesi cโ€™รจ troppa diffidenza per dare respinto a qualunque ipotesi di apertura. Dietro ogni parola cโ€™รจ il sospetto dellโ€™inganno, cosรฌ come durante ogni tregua cโ€™era sempre giร  un missile pronto a partire. Lโ€™ultimo capitolo di questa infinita serie di proposte รจ stato scritto da Netanyahu, disposto a tornare al tavolo negoziale e a discutere con i palestinesi dei confini delle colonie ebraiche in Cisgiordania. Una mossa โ€“ rivelata da una fonte ufficiale ad Haaretz โ€“ che Benyamin Netanyahu ha fatto al capo della diplomazia europea Federica Mogherini durante la visita di lady Pesc nella regione. Unโ€™apertura โ€“ cosรฌ รจ giudicata dai media israeliani โ€“ che perรฒ รจ stata bocciata dai palestinesi: lโ€™Olp, a stretto giro di posta, ha fatto sapere di non essere dโ€™accordo con una simile impostazione.

Netanyahu โ€“ secondo la fonte citata dal giornale โ€“ ha calato la sua idea durante una riunione ristretta con la Mogherini: accanto a lui sedevano il consigliere della sicurezza nazionale Yossi Cohen e lโ€™inviato del primo ministro per il processo di pace Isaac Molho. La proposta nasce dalla convinzione israeliana che in qualunque accordo di pace, quelle colonie โ€“ almeno la parte piรน consistente โ€“ dovrร  restare entro i confini dello stato ebraico, grazie anche a ipotetici scambi di territorio con i palestinesi. E se i negoziati andassero in porto, Israele โ€“ ha spiegato Netanyahu โ€“ saprebbe di poter continuare a costruire in quelle stesse colonie.

Questo โ€“ ha fatto notare Haaretz โ€“ vuol dire anche che verrebbero congelate le costruzioni al di fuori dei blocchi delle principali colonie. Secondo la fonte, lโ€™obiettivo principale del premier nella riunione ristretta รจ stato mostrare โ€prontezza e anche premura per un ripresa dei colloqui, vista la profonda sfiducia dellโ€™Europa nei suoi confronti in merito al dossier palestineseโ€.

Del resto Israele si trova a fronteggiare il possibile varo a breve da parte della Ue dellโ€™etichettatura dei prodotti provenienti dalle colonie, oltre alla volontร  della Francia di presentare allโ€™Onu una risoluzione che metta fine al conflitto palestinese e, non ultima, la determinazione dellโ€™amministrazione americana di Barack Obama nel perseguire la soluzione a due Stati. E non รจ un caso che Netanyahu abbia terminato la riunione con Mogherini affermando pubblicamente, in una sorta di dichiarazione di principi, di essere sempre impegnato nellโ€™obiettivo di โ€due stati per due popoliโ€ e di volere una Palestina smilitarizzata accanto a Israele. Un cambio di linea ad esempio rispetto alle dichiarazioni pre-voto quando Netanyahu sostenne che, con lui premier, lo stato palestinese non ci sarebbe mai stato.

Fatto sta che la proposta del primo ministro โ€“ accolta con prudenza secondo la stessa fonte da Mogherini che ha parlato della necessitร  di โ€atti concreti sul campoโ€ โ€“ รจ stata ribadita dal neo ministro della sicurezza Gilad Erdan. โ€Nessuno dovrebbe essere sorpreso, questa โ€“ ha detto โ€“ รจ sempre stata la posizione del premier. Tutti nel Likud sanno โ€“ ha spiegato โ€“ che se mai ci sarร  un partner per la pace, ci saranno concessioni territorialiโ€. Erdan ha perรฒ messo in dubbio che Mogherini possa convincere il leader palestinese Abu Mazen a tornare al tavolo delle trattative. Lโ€™idea del premier eโ€™ stata accolta con favore anche da Shas (al governo) che si รจ detto a favore della ripresa del processo di pace.

Nettamente contraria la risposta da Ramallah del negoziatore capo palestinese Saeb Erekat: se Netanyahu vuole negoziati โ€œsignificativi deve mettere fine dellโ€™occupazione iniziata nel 1967; riconoscere uno Stato palestinese basato sui confini del 1967; e onorare gli obblighi di Israele, tra cui lo stop alla costruzione degli insediamenti e la liberazione dei prigionieri palestinesiโ€. Le parti sono lontane; e nella serata di ieri, tanto per non essere fraintesi, cinque razzi sono stati lanciati dalla Striscia di Gaza colpendo il sud di Israele.

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