Al termine del secondo giro di consultazioni, Draghi ha incontrato anche le parti sociali e da loro ha ricevuto un sì convinto al suo tentativo di dare vita ad un nuovo governo. Davanti al presidente incaricato sono passati i sindacati, la Confindustria, regioni, comuni, categorie produttive ed associazioni ambientalistiche.
Le richieste delle parti sociali
In particolare i sindacati hanno chiesto a Draghi di prorogare il blocco dei licenziamenti. Mentre gli industriali hanno confermato il pieno sostegno al premier incaricato e lo hanno invitato a fare presto. Via libera anche dai rappresentanti del commercio e dell’artigianato.
I nodi politici dell’ex maggioranza
Il semaforo per l’ex presidente della BCE è verde, ma i problemi arrivano di nuovo nella partita politica. A tenere tutti con il fiato sospeso è per ora la situazione interna al movimento Cinque Stelle.
Grillo ha di fatto sospeso l’annunciata consultazione degli iscritti al movimento attraverso la piattaforma Rousseau per decidere se sostenere o meno il nuovo esecutivo. La consultazione potrebbe partire anche in serata ma al momento non ci sono certezze sui tempi. Sul tavolo ci sarebbe la richiesta grillina di un superministro per la transizione ecologica e lo stesso Grillo attende un segnale da Draghi su questa richiesta, ma al momento non sono previste dichiarazioni del presidente del consiglio incaricato.
La presa di posizione del M5S rende più compatto il fronte politico già pronto a sostenere Draghi. E così i renziani chiedono di fare in fretta, mentre il Partito Democratico ha riunito i vertici con il segretario Zingaretti.
L’asse Berlusconi-Salvini
Sul fronte di centrodestra, si è svolto un lungo incontro tra Salvini e Berlusconi nella nuova residenza romana del leader di Forza Italia. Gli azzurri e la Lega, oltre a ribadire piena fiducia in Draghi, adesso sembrano in piena linea nella necessità di non porre veti al nuovo governo per metterlo in condizione di affrontare le emergenze del Paese.
No al governo Draghi
Chi rimane all’opposizione è Fratelli d’Italia. La leader Giorgia Meloni ribadisce che non darà la fiducia a Mario Draghi. In stad by anche la decisione finale di Liberi e Uguali.
La road map del premier incaricato
Ancora tutti da definire i tempi dei prossimi passi del Presidente incaricato che – concluse le consultazioni – deve salire al Quirinale per sciogliere la riserva e proporre al Capo dello Stato la lista dei ministri che comporranno la nuova squadra di governo. Lo slittamento della consultazione interna al Movimento 5 Stelle potrebbe ritardare la salita al Colle di Draghi. Ma su questo saranno decisive le prossime ore.