Un popolo in ginocchio, logorato da guerra e carestia, e ora anche alle prese con gli effetti devastanti di un diluvio inclemente. Le piogge, cadute in abbondanza sulla capitale Sana’a, hanno provocato lo smottamento del terreno, portando via parte delle iconiche case di fango del centro storico. L’effetto atroce provocato da giorni e giorni di piogge torrenziali, che si sono abbattute in modo eccezionale sul Paese acuendo ulteriormente la già gravissima crisi interna. A farne le spese, stavolta, è la memoria storica yemenita: l’acqua ha infatti invaso le strade del centro di Sana’a, danneggiando parzialmente ma in modo serio le caratteristiche abitazioni in mattoni fatti di fango essiccato, patrimonio dell’Unesco assieme al resto della città vecchia.
Yemen, un Paese in crisi
Un danno gravissimo alla componente più antica e preziosa della capitale yemenita ma, allo stesso tempo, un colpo estremamente duro alla vita del Paese che, accanto alle scorie devastanti della guerra civile, affianca ora le inondazioni che renderanno ulteriormente difficile la vita. Decine, infatti, le case distrutte. Non solo a Sana’a, ma anche nel resto dello Yemen. Del resto, le alluvioni proseguono ormai da alcune settimane e, solo pochi giorni fa, 17 persone erano rimaste uccise nella zona di Marib, nel nord del Paese. Secondo la Croce Rossa, almeno 30 mila persone sono state sfollate e altre sarebbero al momento prive dei servizi di elettricità. E, quindi, di conservazione del cibo. Un dettaglio estremamente serio nel contesto dello Yemen, dove la carestia rende estremamente complicato procurarsi i beni primari per poter vivere.
Danni gravi
Un residente ha raccontato a Rudaw che “le piogge e le inondazioni improvvise hanno gravemente danneggiato le nostre case, gli elettrodomestici e il cibo. Eppure nessuno è venuto in nostro aiuto”. Secondo lo stesso testimone, “la città vecchia di Sana’a, Zabid, Hadhramaut, Al Mahwit e la storica città di Salai hanno subito il peso maggiore dei danni“.