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Covid-19: 14.218 nuovi casi e 377 morti

Come si muove la pandemia in Italia e le misure di contenimento da prendere. Il CTS raccomanda prudenza e frena alla riapertura serale dei ristoranti

Il bollettino di oggi segna 14.218 nuovi casi e 377 morti. Sono stati effettuati 270.507 test nelle ultime 24 ore, con un tasso di positività del 5,2%. Ieri i nuovi casi erano stati 13.659 e 422 i morti

Ricoveri e terapie intensive

Le persone ricoverate in terapia intensiva nel nostro Paese sono 2.142, in calo di 9 unità rispetto a ieri, nel saldo tra ingressi e uscite; gli ingressi giornalieri sono 132. I ricoverati con sintomi sono invece 19.575, quindi 168 in meno di ieri.

CTS: no alla apertura serale dei ristoranti 

Non c’è alcun via libera del Comitato Tecnico Scientifico alla riapertura della ristorazione nelle zone e negli orari che attualmente ne prevedono la chiusura. Nel verbale della riunione del CTS del 26 gennaio 2021 vi sono indicate, anzi, alcune considerazioni sul rafforzamento delle misure restrittive adeguandole alle caratteristiche strutturali dei locali e alla tipologia del servizio reso”. E’ una precisazione degli scienziati in riferimento al documento del Mise con il quale si proponeva l’adozione di misure finalizzate “a favorire la ripresa delle attività nel settore dei pubblici esercizi, in particolare bar e ristoranti”.

La valutazione scientifica

Il CTS, già nella premessa, ricordano che la situazione epidemiologica attuale, “pur mostrando una lieve diminuzione dell’incidenza nel Paese, evidenzia ancora un rischio moderato/alto con un elevato impatto sui servizi assistenziali nella maggior parte delle regioni eprovince autonome”. E sottolineano come il settore della ristorazione “presenza alcune criticità connesse all’ovvio mancato uso” delle mascherine, con “potenziale aumento del rischio in presenza di soggetti asintomatici”. 

Gli aspetti da valutare

Non solo, ci sono altri due fattori che richiedono “altri elementi di cautela” nelle scelte da fare “prima di adottare ulteriori allentamenti delle misure di contenimento”. Il primo è la ripresa delle scuole in presenza, per il quale bisognerà attendere almeno 14 giorni per valutarne l’impatto; il secondo è correlato “all’andamento in Europa della pandemia, che rimane a livelli di alta circolazione registrando, tra l’altro, una possibile maggiore trasmissibilità” dovuta alle varianti del virus. Per questo, è la conclusione degli scienziati, “circa la previsione di rimodulazione delle misure previste nelle diverse fasce di rischio, specificatamente per il settore della ristorazione in zona gialla e arancio, si rimanda alle valutazioni del decisore politico, segnalando tuttavia che una rimodulazione complessiva dei pacchetti di misure potrebbero modificare l’efficacia nella mitigazione del rischio. 

Rt nazionale a 0,84

Sedici regioni e una provincia gialle: a quelle della settimana scorsa si aggiunge la Sardegna, aspetta ancora la Puglia perché ha uno scenario di rischio alto. E anche la Sicilia perché è solo da una settimana in arancione. L’Umbria potrebbe essere inserita nella zona rossa perché ha molti casi colpiti da varianti.

Secondo la Cabina di regia siamo in una fase delicata dell’epidemia. Ci sono iniziali segnali di controtendenza “che potrebbero preludere ad un nuovo rapido aumento diffuso nel numero di casi nelle prossime settimane, qualora non venissero rigorosamente messe in atto adeguate misure di mitigazione sia a livello nazionale che regionale”. Ci sono zone del Paese dove con un rapido aumento dei contagi potrebbe esserci un sovraccarico dei servizi sanitari.

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