Numeri impietosi nel Regno Unito. Contagi superiori addirittura al mese di marzo, quando si pensava che il coronavirus stesse attraversando la sua fase più acuta e critica. In parte Downing Street ha già deciso di applicare un nuovo lockdown. Settoriale per ora. Una politica che il governo Johnson sembra intenzionata a proseguire. Il premier ha infatti annunciato che, vista la situazione, si procederà a nuove chiusure ma in modalità locale. A Liverpool ad esempio, dove chiuderanno pub e bar e verranno vietati gli incontri nelle case. Stretta anche su palestre, casinò e negozi di scommesse. Una misura necessaria, ha spiegato Johnson, per contenere il dilagare del Covid-19 che, ora come ora, sta vessando la Gran Bretagna a livelli che non si erano toccati nemmeno nei tempi del lockdown vero e proprio.
Lockdown locali
“I ricoveri per Covid hanno superato quelli di marzo – ha detto il premier in Parlamento – e bisogna abbassare i contagi, altrimenti avremmo troppe vittime sulla coscienza. Ci aspettano settimane e mesi molto difficili”. Per il momento, i maggiori casi si concentrano nel nord del Paese. Per questo, dopo aver applicato rigide chiusure nel resto del Merseyside, l’attenzione del governo si concentra anche sulla città di Liverpool. L’obiettivo dichiarato, è interrompere la progressione verso il sud e verso Londra, così da rendere valida la strategia dei lockdown mirati. E impedirne uno nazionale che, opinione generale, assesterebbe al Regno Unito un colpo forse da k.o. Anche perché non va dimenticato che, virus o non virus, l’affaire Brexit dev’essere in qualche modo sbrogliato.
Liverpool come Glasgow
Misure restrittive paventate già durante la riunione del Comitato d’emergenza Cobra. E applicate, con disposizioni annunciate già prima del vertice congiunto di tutti i premier, già dalla Scozia di Nicola Sturgeon. Una stretta che conferma la localizzazione settentrionale della principale area di contagio e che, nondimeno, ribadisce l’intenzione dei governi britannici di applicare misure drastiche per potare l’invasiva rampicante.