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PIANO UE SUI MIGRANTI: AL CENTRO LA DISTRIBUZIONE OBBLIGATORIA DEI PROFUGHI

L’agenzia per la vigilanza delle frontiere Ue, Frontex, ha imbastito un’intesa con il governo italiano per dare un più ampio spettro d azione alla missione: le navi di Triton potranno stazionare su una rotta a 50 miglia dalle coste italiane nelle acque del Mediterraneo per controllare il traffico e salvare altre vite umane. Anche l’Europa è favorevole: Jean Claude Juncker ha contestato chi ha lasciato Roma “da sola nel Mediterraneo” e, con la sua Commissione, prova a cambiare scena. Più mezzi per sorveglianza e salvataggi. Ma anche più soldi: in tutto 190 milioni di nuovi fondi e un sistema di distribuzione su base obbligatoria,  e un sistema di distribuzione su base obbligatoria, i 20mila sbarcati sarebbero smistati tra i 28 in base a Pil, popolazione e occupazione.

La bozza di Agenda per l’Immigrazione che l’esecutivo comunitario conta di approvare in giornata ha superato senza danni la riunione dei capi di gabinetto. Un segnale forte perché introduce il principio della distribuzione obbligatoria e proporzionata dei migranti con una maggiore solidaritetà “forzata”, l’Ue potrebbe stabilire una vera e proprio politica unica per l’Immigrazione.

L’Italia ovviamente spinge in questa direzione, proprio ieri il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, ha detto che “una condivisione dell’accoglienza sulla base di un sistema di quote sarebbe un principio giusto”. Anche Parigi è d’accordo, il ministro degli Interni Bernard Cazeneuve ha affermato che “la proposta è in parte ispirata a idee della Francia”. Favorevoli anche Austria, Germania e Paesi bassi. Le opposizioni arrivano dall’Est, da Paesi come Polonia, Ungheria e Romania. Decisamente contraria la Gran Bretagna: “Ci opporremo a ogni distribuzione non volontaria dei migranti – ha assicurato un portavoce del ministro degli Interni britannico – e non parteciperemo ad alcuna legislazione che imponga un sistema obbligatorio di rilocazione o redistribuzione”.

Inedita anche l’idea di creare un “approccio hotspot” che permetta a Frontex, all’Ufficio Ue per l’asilo e a Europol di lavorare sul terreno fianco a fianco con gli Stati per il segnalamento degli stranieri, partecipando anche alla creazione di strutture di smistamento gestite dall’Europa dove gli stranieri saranno ospitati fino all’avvenuta identificazione.

È uno schema di raccordo che suscita dubbi in alcune fonti del Viminale, secondo cui si tratta di “un oggettivo commissariamento”. Il piano operativo dell’intero pacchetto sarà presentato dalla Commissione entro maggio. I ministri europei ne parleranno a metà giugno, prima del vertice Ue dei giorni 25 e 26 che dovrebbe chiudere la contesa. Ci saranno anche fondi aggiuntivi: 50 milioni per reinsediare i rifugiati, 30 per i programmi nei Paesi terzi, un centinaio per Triton e una decina di fondi vari. Fanno 190 milioni. Oltre il doppio di quanto c’era finora in cassa alla voce “Immigrazione”.

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