Un’operazione congiunta fra la Dia di Bari e le autorità albanesi, ha portato all’arresto di 37 persone, per le quali si ipotizzano responsabilità nel reato di traffico internazionale di droga, disponendo sequestri per 4 milioni di euro. Una maxi-operazione antidroga che ha coinvolto gli agenti della Criminalpol, dell’Ufficio di Collegamento Interforze di Tirana e della Polizia Albanese, avvalendosi inoltre della collaborazione dei Carabinieri e della Polizia di Stato italiana, oltre che della Guardia di Finanza e della DIA di Foggia, Lecce, Bologna, Roma, Napoli e Catanzaro. Un blitz massiccio, che ha portato gli inquirenti a sventare un traffico di circa tre tonnellate e mezzo di stupefacenti, fra cocaina, hashish e marijuana, per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro, ripartiti in circa 7 milioni di dosi.
Documenti falsi
Secondo quanto emerso dalle indagini, all’imbastitura del traffico avrebbe contribuito addirittura un carabiniere barese, tratto in arresto nell’ambito delle operazioni e posto in regime di domiciliari. Il militare avrebbe fabbricato documenti d’identità falsi e fornito informazioni attinte dalla banca dati del Ministero dell’Interno. Fra i sequestri effettuati, infatti, anche quelli di alcune carte d’identità italiane contraffatte in Albania, intestate a cittadini pugliesi ignari di tutto. Il procuratore di Bari, Giuseppe Volpe, ha parlato di “un fenomeno che ha visto la criminalità albanese impegnata nei traffici avvalersi di manovalanza pugliese e anche di personalità deviate delle istituzioni“.
Antidroga, stretto rapporto investigativo
Sul blitz antidroga congiunto fra Italia e Albania si è espresso anche il procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero De Raho: “Questa è un’operazione di grande importanza e largo respiro, espressione di una collaborazione molto stretta tra Italia e Albania. La cooperazione è l’unico strumento per affrontare il traffico di droga”. Secondo il procuratore, “con l’Albania c’è uno strettissimo rapporto che si è proiettato nell’ambito di uno sviluppo enorme di squadre investigative comuni, come se fossimo tutti sullo stesso territorio, come se fossimo un’unica nazione e come se ci muovessimo nell’unica direzione possibile che è il contrasto alla criminalità organizzata che opera oramai a livello transnazionale”. Si tratta, ha spiegato, della “più grande operazione nell’ambito del contrasto alla criminalità organizzata albanese e italiana”.