Il segretario di Stato, Antony Blinken, e il segretario alla Difesa, Lloyd Austin, hanno fatto un viaggio senza preavviso a Kiev dove hanno incontrato il presidente Zelensky e altri funzionari ucraini. “Siamo andati in treno dalla Polonia a Kiev, in Ucraina ci siamo recati subito al palazzo presidenziale. Non ci sono state molte possibilità di parlare con i cittadini”, ha spiegato Blinken in una conferenza stampa in Polonia, di ritorno da Kiev, mandata in onda dall’emittente tedesca Ntv.
I diplomatici Usa tornano in Ucraina
Il segretario di Stato americano, inoltre, ha annunciato il graduale ritorno, a partire da questa settimana, di una presenza diplomatica Usa in Ucraina e un ulteriore aiuto diretto e indiretto di oltre 700 milioni di dollari a Kiev: circa 300 milioni serviranno per consentire a Kiev di acquisire sul mercato gli armamenti di cui ha bisogno, mentre il resto andrà agli alleati regionali dell’Ucraina che hanno fornito aiuti militari e hanno bisogno di ricostruire le loro scorte di armi.
La replica di Mosca
Non è tardata ad arrivare la replica di Mosca che ha chiesto agli Stati Uniti di fermare il rifornimento di armi all’Ucraina. Lo dice l’ambasciatore russo negli Usa, Anatoly Antonov, al canale televisivo Rosssiya 24 annunciando l’invio di una nota in proposito. “Un totale di 800 milioni di dollari, questo è l’ammontare del finanziamento per le armi sostenuto dagli Usa per Kiev. Si tratta di un numero importante che non aiuta la via diplomatica. Abbiamo inviato una nota – spiega l’ambasciatore russo – evidenziando che troviamo inaccettabile che gli Usa forniscano armi e chiedendo che si fermino. E’ un tentativo di aumentare le tensioni e vedere ancora più vittime“.