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ATTACCHI DELL’11 SETTEMBRE: MISTERI E COMPLOTTI

Duemilanovecentosettantaquattro vittime, 4 aerei dirottati, 19 terroristi in azione, 3 obiettivi colpiti, 1 mancato. Quello dell’11 settembre 2001 è considerato il più grande attentato dell’età contemporanea e il secondo atto di guerra subito dagli Stati Uniti sul proprio territorio dopo il bombardamento di Pearl Harbor da parte dell’aviazione giapponese del 7 dicembre 1941.

Un evento che ha cambiato la storia, proiettando il mondo e l’America al di fuori del breve ottimismo successivo al crollo dell’Unione Sovietica, verso un nuovo periodo di paura. E che ha inciso pesantemente sulla politica internazionale. Il crollo del regime talebano in Afghanistan e di quello di Saddam in Iraq sono stati sue dirette conseguenze. Mentre in tutto il globo si è aperta la “questione islamica”, portando alla luce la deriva integralista di alcune regioni di Medio Oriente, Africa e Asia. Lo stesso Isis, e il suo progetto di colonizzazione dell’Occidente, è un fenomeno che affonda le sue radici nell’attacco portato a segno da Al Qaeda 15 anni fa.

Sull’attacco alle Twin Tower (ma contemporaneamente venne colpito anche il Pentagono, mentre fallì quello alla Casa Bianca) si è detto e scritto molto. La versione ufficiale è nota: l’attentato venne organizzato ed eseguito da uomini di Al Qaeda, gruppo allora diretto dal saudita Osama bin Laden. I jihadisti, prima di colpire, si erano esercitati in Afghanistan, nei campi d’addestramento messi a disposizione dagli alleati talebani del Mullah Omar. Fu lo stesso bin Laden a rivendicare la strage minacciando nuovi attentati contro gli “Stati crociati”. Questa tesi risulta confermata dai successivi attacchi di Madrid (11 marzo 2004, 191 morti) e Londra (7 luglio 2005, 56 vittime), rivendicati dalla stessa Al Qaeda.

E tuttavia molte sono le domande rimaste senza risposta. Falle che hanno dato spazio alla nascita di numerose teorie complottiste. Ecco le più diffuse.

Complotto interno

L’11/9, secondo questa teoria, fu il colossale inganno architettato dalla Casa Bianca – o da parte dell’establishment – per indurre George W. Bush a dichiarare guerra al terrorismo islamico. O per consentirgli di dare il via all’invasione dell’Iraq e all’intervento in Afghanistan. Sull’argomento esiste un poderoso pamphlet di un’equipe internazionale in cui figurano, tra gli altri, il giornalista Giulietto Chiesa, il filosofo Gianni Vattimo e Lidia Ravera.

Complotto esterno

In base a questo filone, l’amministrazione americana si sarebbe limitata a lasciare agire indisturbati i terroristi, con il proposito di creare una situazione che avrebbe giustificato una successiva guerra in Medio Oriente.

Lo zampino del Mossad

Sponsorizzata negli ambienti integralisti musulmani e nella destra estremista, è la teoria di chi vede la mano dei servizi segreti israeliani dietro la tragedia dell’11/9. Ad alimentarla la falsa notizia, diffusa da una tv legata all’organizzazione libanese Hezbollah, che il giorno della strage 4mila israeliani non fossero andati al lavoro al World Trade Center.

Queste tesi, prive di alcun fondamento evidenziale, si basano su una serie di incognite.

Il rapido crollo delle torri

Per i complottisti le Twin Tower sono collassate troppo velocemente, a fronte di incendi di durata relativamente breve (56 minuti per la torre 2 e 102 minuti per la 1). Di qui la tesi di demolizioni controllate avvenute attraverso apposite cariche esplosive.

Mancata intercettazione degli aerei

Per i negazionisti fu l’ex vicepresidente Usa, Dick Cheney, a ordinare ai militari di non intervenire. La mancata intercettazione dei quattro velivoli dirottati viene infatti giudicata non credibile.

Il giallo del quarto aereo

Ritenendo inverosimile il resoconto della rivolta dei passeggeri a bordo, i sostenitori delle teorie del complotto affermano che il volo United Airlines fu abbattuto dall’aviazione americana.

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