I giornalisti dell’Ansa tornano a incrociare le braccia. Dalle 22 del 15 giugno fino alle 7 di mercoledì 17 giugno i dipendenti dell’Agenzia si asterranno dal lavoro per protestare contro il piano di risparmi prospettato dall’azienda per far fronte a previsti mancati ricavi.
Il comunicato del Cdr
“A un mese dall’inizio della vertenza, il Cdr dell’ANSA, pur restando aperto al confronto, ribadisce il proprio no al piano di interventi prospettato dall’azienda per far fronte a previsti mancati ricavi per alcuni milioni di euro. Nonostante la disponibilità dei vertici aziendali ad attenuarne l’impatto, le misure proposte minerebbero la capacità dell’agenzia di operare in una fase delicatissima nella quale il Paese è impegnato ad uscire dall’emergenza sanitaria e ad avviarsi sulla strada della ripresa economica. Il ricorso agli ammortizzatori sociali pregiudicherebbe la piena funzionalità non solo della sede centrale, ma anche delle sedi regionali ed estere, indispensabili per garantire una capillare copertura informativa del territorio. I giornalisti dell’ANSA rivolgono un appello ai soci della cooperativa, alle istituzioni, al governo e a tutte le forze politiche affinché si trovi una soluzione che consenta all’agenzia di svolgere adeguatamente, per il prossimo futuro, il suo ruolo di servizio pubblico essenziale e di argine alle fake news. Il Cdr proclama lo sciopero a partire dalle 22 di oggi fino alle 7 di mercoledì 17 giugno”.
Il comunicato dell’azienda
“In merito alla vertenza in corso, l’azienda ritiene necessario precisare quanto segue. L’Agenzia ha chiuso in utile i due esercizi precedenti a quello in corso e nel 2019 non è stato fatto alcun ricorso ad ammortizzatori sociali né a riduzioni strutturali del personale (giornalistico e non). Le previsioni relative al 2020, formulate pre-emergenza Covid-19, proiettavano un risultato positivo e in linea con quello dell’anno precedente; le nuove previsioni, aggiornate a seguito della pandemia e dello stato di crisi in cui versa l’intero Paese, rilevano una contrazione dei ricavi nel mercato da cui ANSA deriva il 60% dei suoi proventi. Con l’obiettivo di mantenere il pareggio di bilancio preservando i livelli occupazionali del personale giornalistico, l’azienda ha proposto una serie di misure esclusivamente di natura contingente, che non comportano alcuna riduzione di personale, né la chiusura od il ridimensionamento di alcuna sede regionale dell’Agenzia in Italia od all’estero. Il contenimento dei costi coinvolge in egual misura tutti i settori dell’azienda, a partire dai dirigenti, e si affianca all’accordo recentemente sottoscritto per il settore poligrafico, che ha invece previsto interventi di natura strutturale, con il prepensionamento di circa 40 lavoratori non aventi mansioni redazionali. La direzione aziendale, dopo avere avviato un percorso negoziale senza pregiudiziali con l’obiettivo di raggiungere un accordo ed avendo accolto alcune delle richieste della controparte, prende atto che il comitato di redazione ha proclamato un nuovo sciopero e ribadito ‘il proprio no al piano di interventi’. Sorprende constatare l’indisponibilità della redazione ad affrontare, seppure in misura significativamente ridotta rispetto ad altre aziende, i sacrifici richiesti all’intero Paese dalla drammatica emergenza economica in corso”.
Le dichiarazioni di Martella
“Ho seguito, da settimane, costantemente e con la massima attenzione la vertenza Ansa cercando di riannodare i fili del dialogo, nel pieno rispetto dell’autonomia di ciascuno tra vertici aziendali e cdr. Tale dialogo ad oggi, come è evidente dalla proclamazione dello sciopero da parte dei giornalisti, non ha ancora prodotto risultati positivi. Per queste ragioni, quindi, nei prossimi giorni intendo convocare le parti affinché si possa riprendere il confronto, al fine di affrontare e superare questa fase così delicata confidando nel senso di responsabilità da parte di tutti“: lo scrive in una nota il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria e all’Informazione, Andrea Martella.