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domenica Marzo 16 2025

ALI SONBOLY. ECCO CHI ERA IL KILLER DELLA STRAGE DI MONACO

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Lโ€™autore della strage di Monaco, Ali Sonboly, si รจ suicidato con la sua pistola sotto gli occhi di agenti di polizia che cercavano di parlargli: il particolare รจ fornito in un comunicato della polizia del capoluogo bavarese diffuso in serata. โ€œVerso le 20:30โ€ di ieri una volante della polizia โ€œha avuto un contattoโ€ con lo sparatore โ€œa nord del centro commerciale Olympiaโ€: โ€œquale reazione alle parole dei funzionari, ha preso immediatamente lโ€™arma da fuoco, se lโ€™รจ portata alla testa e si รจ sparatoโ€, riferisce la nota che ha ricostruito lโ€™episodio โ€“ giร  emerso con meno dettagli la notte scorsa โ€“ sulla base delle testimonianze rese dai poliziotti coinvolti.

Eโ€™ finita cosรฌ lโ€™esistenza di un killer โ€œper casoโ€, non un terrorista โ€˜classicoโ€™, indottrinato da qualche ideologia jihadista o comunque estremista, ma un giovane con problemi psichiatrici e vittima di bullismo, con una passione per le stragi alla Breivik.
Eโ€™ il ritratto che emerge del 18enne tedesco di origini iraniane, con la faccia da bambino, responsabile della strage dei suoi coetanei a Monaco.

La pista islamica dellโ€™attentato al centro commerciale, in cui sono rimaste uccise nove persone, si รจ dissolta con il passare delle ore, anche perchรฉ รจ stato accertato che Ali Sonboly, questo il nome del killer, ha agito da solo, prima di togliersi la vita. Le autoritร  hanno confermato che non risultano al momento legami con lโ€™Isis, che invece si era schierato con lโ€™attentatore di Nizza ed il giovane afghano responsabile dellโ€™assalto ad un treno regionale tedesco. Ali, in effetti, non proveniva da un ghetto. Con la sua famiglia โ€“ il padre tassista, la madre impiegata in un grande magazzino ed un fratello โ€“ viveva in un quartiere dignitoso alla periferia della cittร .

Non era un profugo, ma godeva della doppia cittadinanza. Almeno allโ€™apparenza, un tipo tranquillo, sorridente, che andava a scuola vicino casa e consegnava giornali per arrotondare, come riferiscono i vicini ed i compagni. Non aveva mai avuto problemi con la polizia. Sotto questa patina di normalitร , invece, covava una personalitร  oscura. A partire dai problemi psichiatrici ed una depressione, per i quali era in cura. A scuola, inoltre, le cose non andavano bene. Non aveva superato lโ€™esame finale, venerdรฌ scorso. E soprattutto, era stato vittima di bullismo da parte dei compagni.

Delle nove vittime, otto avevano unโ€™etร  compresa tra i 13 e i 21 anni (due ragazzine e sei giovani). Solo la nona vittima, una donna, aveva 45 anni. Ali Sonboly, 18enne tedesco-iraniano, figlio di un tassista, mirava proprio ai giovani, probabilmente ai bulli che lo avevano vessato โ€œper 7 anniโ€, come lui stesso ha gridato durante le fasi concitate dellโ€™attacco. Tanto che aveva messo anche un annuncio su Facebook per attirare quanti piรน studenti possibile nel Mc Donaldโ€™s che poi avrebbe preso dโ€™assalto. E nessuna delle sue vittime era un turista, ma quasi tutti giovani della zona, che avevano come punto di ritrovo proprio quel centro commerciale alla periferia nord della cittร , popolata in gran parte da immigrati.

โ€œPer sette anni, a causa vostraโ€, ha denunciato lui stesso in un concitato scambio di battute con una persona ripreso in un video. Anche un ex compagno ha rivelato che Ali prometteva sempre di uccidere i bulli che lo tormentavano. Come se non bastasse, la passione per le stragi: molto tempo trascorso davanti al pc utilizzando giochi di sparatorie e del materiale a casa su Winnenden (15 morti in una scuola vicino a Stoccarda per mano di uno studente) e su Utoya, in Norvegia, compiuta dallโ€™estremista di destra Anders Breivik (69 morti), di cui proprio ieri cadeva il quinto anniversario. Nei suoi scaffali, anche un libro del titolo premonitore โ€˜Furia nella testa: perchรฉ gli studenti uccidonoโ€™.

Dallโ€™Italia alla Francia, tutta lโ€™Europa si stringe attorno alla Germania allโ€™indomani dellโ€™attentato di Monaco. Il nuovo episodio di violenza gratuita contro cittadini indifesi scuote gli animi giร  provati โ€“ solo per restare allโ€™ultimo mese โ€“ dalla strage di Nizza e dallโ€™attacco sul treno a Wurzburg. Nonostante lโ€™autore della sparatoria di Monaco non sia legato al terrorismo islamico, la tensione resta alta assieme alla consapevolezza che la violenza chiama violenza, e quindi altri โ€˜lupi solitariโ€™ mossi da follia, ideologia o spirito dโ€™imitazione, potrebbero colpire nel momento in cui la scia di sangue รจ giร  lunga nelle strade dโ€™Europa. Per questo il presidente francese Francois Hollande e la cancelliera Angela Merkel hanno discusso di โ€œoperazioni di sicurezza comuniโ€ per intensificare il controllo sui loro territori. Hollande ha parlato di Monaco come di un โ€œatto ignobile per diffondere orrore in Germaniaโ€, e ha offerto alla Merkel โ€œlโ€™amicizia e la cooperazione della Francia.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso al Presidente tedesco, Joachim Gauck, โ€œla piรน sincera vicinanza dellโ€™Italiaโ€ per โ€œlโ€™ennesimo, barbaro atto omicida che ha nuovamente colpito il cuore dellโ€™Europa. Gesti che continuano a sconvolgere le nostre coscienze e che richiedono risposte ferme e unitarieโ€.

โ€œCompleto supporto al Governo tedesco e alle autoritร  nella lotta alla violenza e in favore della democrazia e libertร โ€, fa sapere il Governo spagnolo. E anche il presidente della Commissione Jean Claude Juncker, del Consiglio Donald Tusk e lโ€™alto rappresentante per la politica estera Federica Mogherini esprimono sostegno e vicinanza. E il Ppe ricorda la natura di questi attacchi, perpetrati da โ€˜lupi solitariโ€™: โ€œNon permetteremo loro di frantumare le nostre libertร  e il nostro modo di vivereโ€, ha scritto il presidente Joseph Daul in una nota.

 

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