La Giornata Mondiale delle Zone Umide si celebra ogni anno a febbraio con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza globale sull’importanza delle zone umide e sulla necessità di preservarle. Queste ultime comprendono paludi, torbiere, lagune, estuari e altre aree in cui l’acqua è la caratteristica dominante. Tali ecosistemi hanno un ruolo cruciale nella regolazione del ciclo dell’acqua, nella filtrazione delle acque inquinate, nella protezione contro le alluvioni e come habitat per una vasta gamma di specie animali e vegetali. Tuttavia, le zone umide sono tra gli ecosistemi più minacciati al mondo, con una perdita stimata del 64% dal 1900 a causa di drenaggio per l’agricoltura, l’urbanizzazione, l’inquinamento e i cambiamenti climatici.
L’agricoltura ha un impatto significativo sulle zone umide, sia negativo che positivo. Da un lato, le pratiche agricole non sostenibili, come l’uso eccessivo di fertilizzanti e pesticidi, il drenaggio delle terre per la coltivazione e l’eccessiva estrazione di acqua, possono degradare e distruggere le zone umide. Dall’altro lato, l’agricoltura sostenibile può contribuire alla conservazione e al ripristino di questi ecosistemi vitali. L’agricoltura sostenibile si basa su principi ecologici che promuovono la biodiversità, l’uso efficiente delle risorse e la resilienza degli ecosistemi. Tra le pratiche agricole sostenibili vi sono ad esempio l’agroecologia, l’agricoltura biologica, l’agricoltura a conservazione e l’agricoltura integrata. Queste pratiche cercano di minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente, migliorando al contempo la produttività e la sostenibilità economica. Per esempio, l’agroecologia incorpora elementi naturali come siepi, alberi e stagni all’interno dei sistemi agricoli, creando habitat per la fauna selvatica e migliorando la qualità del suolo e dell’acqua. L’agricoltura biologica evita l’uso di sostanze chimiche sintetiche, riducendo così l’inquinamento delle acque e la perdita di biodiversità. L’agricoltura a conservazione promuove l’uso minimo del suolo e la copertura permanente del suolo, prevenendo l’erosione e migliorando la capacità del suolo di trattenere l’acqua. Infine, l’agricoltura integrata combina diverse tecniche di gestione per ottimizzare l’uso delle risorse e ridurre gli sprechi.
La connessione tra agricoltura sostenibile e conservazione delle zone umide è evidente in numerosi progetti e iniziative in tutto il mondo. Per esempio, in alcune regioni agricole del sud-est asiatico, gli agricoltori stanno ripristinando le risaie tradizionali che fungono anche da zone umide, fornendo habitat per uccelli acquatici e altre specie. In Europa, progetti di agricoltura sostenibile stanno ripristinando le zone umide lungo i fiumi e le pianure alluvionali, migliorando la qualità dell’acqua e creando corridoi ecologici per la fauna selvatica. In Africa, alcune comunità stanno adottando pratiche di gestione sostenibile delle risorse idriche per mantenere le zone umide che supportano la pesca e l’agricoltura locale. La collaborazione tra agricoltori, comunità locali, governi e organizzazioni non governative è essenziale per il successo di queste iniziative. Le politiche e gli incentivi per l’agricoltura sostenibile possono includere sussidi per pratiche agricole ecologiche, supporto per la ricerca e l’innovazione, e programmi di formazione per gli agricoltori. Inoltre, la creazione di mercati per i prodotti agricoli sostenibili può fornire un ulteriore incentivo economico per adottare pratiche rispettose dell’ambiente.
La Giornata Mondiale delle Zone Umide offre l’opportunità di riflettere su come le nostre scelte quotidiane possono influenzare questi preziosi ecosistemi. Adottando pratiche agricole sostenibili, possiamo contribuire a proteggere e ripristinare le zone umide per le generazioni future, garantendo al contempo la sicurezza alimentare e la resilienza climatica. La conservazione delle zone umide è una responsabilità condivisa che richiede azioni concertate a livello locale, nazionale e globale. Alla luce di quanto descritto, da sempre, noi di Acli Terra, siamo in prima linea per aiutare gli agricoltori e, nel contempo, tutelare lo scrigno di biodiversità racchiuso nelle zone umide in quanto, solo attraverso un impegno collettivo possiamo sperare di invertire la perdita delle zone umide e assicurare un futuro sostenibile per il nostro pianeta e tutti i suoi abitanti.