La persona, con la sua dignità umana, deve essere messa al centro dell’azione evangelizzatrice del messaggio cristiano e perno gravitazionale permanente dell’uguaglianza che si misura sulla vera inclusione basata sull’appartenenza alla “Casa comune”. Tali principi, però, devono trovare concreta applicazione anche in ogni ambito dell’economia nella quale, il primato dell’individuo rispetto al denaro, non può mai venire meno. A questo proposito, l’economia civile, restituisce la centralità alla persona e alle comunità all’interno dell’economia, recuperando una dimensione a maggiore vocazione sociale che, in questo frangente storico connotato da una crescente finanziarizzazione, correlata alla accentuazione delle diseguaglianze sociali, deve stimolare tutti noi a dare risposte nuove, fondate sull’etica cristiana e sulla fraternità. In altre parole, tutti noi, sulla base degli insegnamenti racchiusi nell’economia civile, siamo chiamati a introdurre nuovi processi in grado di incentivare la solidarietà reciproca e curare le disfunzioni insite nell’economia del mercato, mettendo al centro la ricerca della felicità pubblica quale obiettivo fondamentale imprescindibile per giungere al bene comune, ricordando sempre che non può esistere la felicità individuale senza quella pubblica.
Guardando al futuro, quindi, occorre tendere verso un’economia solidale, la quale deve essere in grado di mettere al centro del proprio operato la vita quotidiana delle persone, le loro relazioni e la tutela dell’ambiente a 360 °. Tali valori però, devono essere imperniati sul recupero dei legami sociali e sull’innalzamento della qualità della vita in generale, valorizzando allo stesso tempo il ruolo delle comunità quali strumenti di accrescimento di una coscienza collettiva, protesa all’aiuto al prossimo in difficoltà. Se ognuno di noi si impegnerà per l’attuazione concreta di questi valori, l’intera società e, con essa, tutto il ciclo economico, acquisirà un volto più umano fondamentale per garantire un futuro di pace e benessere globale a cui, le giovani generazioni, devono avere diritto.